Diritto alla vita segno di civiltà

A Velletri, l’incontro “Insieme” per discutere di difesa dell’infanzia dall’antichità fino ad oggi

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Si è svolto a Velletri, nella Sala Parrocchiale di San Salvatore, lo scorso venerdì 15 aprile, il tredicesimo Incontro del gruppo “Insieme” sul tema dei diritti dei bambini.
Dopo una breve introduzione del coordinatore Antonio Liberati e la presentazione degli ospiti relatori, è stato proiettato un breve filmato in cui alcuni bambini hanno ricordato con la semplicità e l’innocenza che li contraddistingue, la loro idea riguardo i loro diritti.
La parola quindi è stata data all’on. Carlo Casini, già presidente della Commissione Affari Costituzionali del Parlamento Europeo che ha subito chiarito come la condizione dei bambini oggi è molto migliorata rispetto alle culture antiche.
Nell’antica Roma per esempio non tutti i bambini venivano allevati, alcuni venivano abbandonati e esposti in luoghi frequentati da passanti, nelle vicinanze di pubbliche latrine o presso discariche dove il neonato poteva morire di fame e freddo o straziato da cani o uccelli rapaci oppure esposti alla “colonna lattaria” nel Foro Olitorio, con la speranza che qualche passante li nutrisse.
Ripercorrendo la storia, Casini ha richiamato la “Dichiarazione dei diritti dell’uomo” del 1948 in cui si afferma che tutti gli individui hanno pari dignità e diritti. Ricordata anche la “Convenzione sui diritti dell’infanzia” approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1989 e inserita nell’ordinamento italiano con legge n. 176/1991. All’interno anche i due “Protocolli opzionali” alla Convenzione sui diritti dell’infanzia “sull’impiego dei minori nei conflitti armati” e “sullo sfruttamento sessuale”.
Dopo aver ampiamente parlato del “Movimento per la vita” di cui è stato fondatore e Presidente, Casini ha infine riferito dell’iniziativa europea per la difesa dei non nati “Uno di noi”.
La parola è stata data poi a padre Pasquale De Ruvo il quale suggerendo alcuni passi dell’Antico e Nuovo Testamento ha confermato la cattiva condizione di vita dei fanciulli nell’antichità e la loro nuova considerazione con Gesù nel nuovo testamento dove essi sono presi come unico esempio di vita per avere la vita eterna.

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ZENIT Staff

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