Sono oltre 270 le vittime accertate, e circa 3mila i feriti, del terremoto di magnitudo 7.8 che nella notte di sabato ha colpito l’Ecuador, dove è stato dichiarato lo Stato d’emergenza in sei province in cui si riscontrano problemi nelle comunicazioni e nella fornitura dell’energia elettrica. Il bilancio è ancora provvisorio, ha dichiarato lo stesso presidente Rafael Correa, che ha fornito le ultime cifre. Il capo di Stato ha interrotto la sua visita in Italia, nell’ambito della quale aveva partecipato ad una conferenza internazionale in Vaticano dedicata alla Centesimus Annus.
Il Papa si è stretto intorno alla popolazione colpita, come pure i vescovi che in un comunicato della Conferenza episcopale dell’Ecuador pervenuto all’agenzia Fides scrivono: “Dinanzi al forte terremoto avvertito in tutto l’Ecuador, alla morte di molte persone e ai danni agli immobili in diverse città, i vescovi dell’Ecuador vogliono offrire al popolo ecuadoriano una parola di fiducia nel Signore”.
“Il nostro pensiero – proseguono i vescovi – va in modo particolare ai nostri fratelli nelle province di Manabi e Esmeraldas, che sembrano finora essere i più colpiti, e invitiamo tutti a partecipare alla colletta nazionale per le vittime, al fine di soccorrere le loro necessità più urgenti”.
Il segretario esecutivo di Caritas Ecuador, Mauricio Lopez, ha confermato l’impegno della Caritas in coordinamento con la Pastorale sociale. Si stanno coinvolgendo le Caritas delle diocesi colpite per rilevare i bisogni più urgenti. Dal canto suo Caritas Italiana, dopo aver messo a disposizione 100mila euro per gli interventi immediati, continua a seguire gli sviluppi della situazione “in costante contatto con Caritas Ecuador con cui da anni collabora attivamente”.
Da parte sua, Caritas Italiana spiega: “La provincia di Esmeraldas e gli altipiani andini della vicina provincia Imbambura sono tra le regioni più sismiche dell’Ecuador. Per ridurre la vulnerabilità della popolazione in caso di catastrofi naturali, la Caritas aveva avviato negli ultimi anni, progetti di preparazione alle emergenze, attività di prevenzione e piani di evacuazione che sono stati presentati anche nelle scuole”.
Secondo le ultime notizie, tra le decine di vittime del terremoto che ha colpito la costa dell’Ecuador la notte di sabato 16 aprile, vi sono anche una religiosa e cinque postulanti della comunità delle suore “Siervas del Hogar de la Madre” di Playa Prieta, che era al completo al momento del sisma. Secondo le informazioni giunte a Fides dalla Casa centrale delle religiose, i soccorsi sono riusciti ad agire sul posto solo 24 ore dopo il terremoto.
Tra le macerie hanno perso la vita la missionaria suor Clare Crocket (irlandese, da 15 anni in Ecuador) e 5 postulanti: Jazmina, María Augusta, Maira, Valeria e Catalina, quest’ultima stava decidendo sulla sua vocazione. I soccorritori sono riusciti ad estrarre, vive ma ferite, le altre tre suore della comunità, ora ricoverate in ospedale: suor Estela Morales (spagnola), suor Merly (ecuadoriana), suor Thérèse Ryan (irlandese), e due postulanti ecuadoregne: Guadalupe y Mercedes. Le Siervas del Hogar de la Madre gestiscono una scuola sulla Costa che, secondo le reti sociali della zona, è stata completamente distrutta dal terremoto.
Il Papa si è stretto intorno alla popolazione colpita, come pure i vescovi che in un comunicato della Conferenza episcopale dell’Ecuador pervenuto all’agenzia Fides scrivono: “Dinanzi al forte terremoto avvertito in tutto l’Ecuador, alla morte di molte persone e ai danni agli immobili in diverse città, i vescovi dell’Ecuador vogliono offrire al popolo ecuadoriano una parola di fiducia nel Signore”.
“Il nostro pensiero – proseguono i vescovi – va in modo particolare ai nostri fratelli nelle province di Manabi e Esmeraldas, che sembrano finora essere i più colpiti, e invitiamo tutti a partecipare alla colletta nazionale per le vittime, al fine di soccorrere le loro necessità più urgenti”.
Il segretario esecutivo di Caritas Ecuador, Mauricio Lopez, ha confermato l’impegno della Caritas in coordinamento con la Pastorale sociale. Si stanno coinvolgendo le Caritas delle diocesi colpite per rilevare i bisogni più urgenti. Dal canto suo Caritas Italiana, dopo aver messo a disposizione 100mila euro per gli interventi immediati, continua a seguire gli sviluppi della situazione “in costante contatto con Caritas Ecuador con cui da anni collabora attivamente”.
Da parte sua, Caritas Italiana spiega: “La provincia di Esmeraldas e gli altipiani andini della vicina provincia Imbambura sono tra le regioni più sismiche dell’Ecuador. Per ridurre la vulnerabilità della popolazione in caso di catastrofi naturali, la Caritas aveva avviato negli ultimi anni, progetti di preparazione alle emergenze, attività di prevenzione e piani di evacuazione che sono stati presentati anche nelle scuole”.
Secondo le ultime notizie, tra le decine di vittime del terremoto che ha colpito la costa dell’Ecuador la notte di sabato 16 aprile, vi sono anche una religiosa e cinque postulanti della comunità delle suore “Siervas del Hogar de la Madre” di Playa Prieta, che era al completo al momento del sisma. Secondo le informazioni giunte a Fides dalla Casa centrale delle religiose, i soccorsi sono riusciti ad agire sul posto solo 24 ore dopo il terremoto.
Tra le macerie hanno perso la vita la missionaria suor Clare Crocket (irlandese, da 15 anni in Ecuador) e 5 postulanti: Jazmina, María Augusta, Maira, Valeria e Catalina, quest’ultima stava decidendo sulla sua vocazione. I soccorritori sono riusciti ad estrarre, vive ma ferite, le altre tre suore della comunità, ora ricoverate in ospedale: suor Estela Morales (spagnola), suor Merly (ecuadoriana), suor Thérèse Ryan (irlandese), e due postulanti ecuadoregne: Guadalupe y Mercedes. Le Siervas del Hogar de la Madre gestiscono una scuola sulla Costa che, secondo le reti sociali della zona, è stata completamente distrutta dal terremoto.