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Tu hai parole di vita eterna

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Gv 6,60-69

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Lettura
Siamo giunti alla conclusione del discorso del Pane di vita che ha occupato l’intero capitolo sesto del Vangelo di Giovanni. Il confronto serrato, prima con la folla e poi con i Giudei, lascia ora lo spazio a quello con i discepoli e, in particolare, con Simon Pietro. Come in un crescendo musicale, ora è il momento di trarre le conclusioni personali: la Parola di Gesù esige la scelta di una personale adesione di fede. Gesù ha esposto la Verità della sua proposta e conosce bene il cuore dell’uomo. Adesso, è il momento di aderirvi, oppure di rinunciare a camminare con lui.
Meditazione
Il brano odierno si apre con l’esplicitazione dello scandalo provocato dalle parole di Gesù: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». La lettura univoca e letterale data al discorso sul Pane di vita conduce verso un vicolo cieco. Non è possibile comprenderla senza la luce e il sostegno dello Spirito: «È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita». Senza questo supporto, rimane solo lo scandalo e la tentazione dell’incredulità, della fuga, dell’autosufficienza. Gesù smaschera, con le sue provocazioni, questi nascondimenti nei quali spesso l’uomo si rifugia sottraendosi alla libertà che Dio gli ha dato. Il dubbio che aveva assalito il popolo d’Israele nella difficile fuga dall’Egitto raggiunge anche i più stretti seguaci di Cristo. La prova è un passaggio fondamentale per testare la fede e renderla una scelta di vita personale e coraggiosa. Ma occorre attraversare una porta stretta di fronte alla quale molti di loro – come molti di noi – rinunciano per seguire strade più piane e senza ostacoli. Alla fine, rimangono solo i Dodici, dopo una sorte di selezione naturale e spirituale che le affermazioni di Cristo hanno suscitato. Ai suoi amici più intimi, tra i quali c’è colui che presto lo tradirà, Gesù chiede: «Volete andarvene anche voi?». Senza ricatti affettivi e senza legare a sé, Gesù ribadisce la piena libertà della sequela, che può sussistere solo nell’amore e per amore. Lasciamo risuonare in noi la risposta cristallina e forse inconsapevole di Pietro, scaturita dalla luce dello Spirito che dà la vita: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Preghiera
Concedimi, Signore, di ascoltare, come Pietro, i sussurri dello Spirito e lascia che sulle mie labbra io lasci risuonare soltanto la Verità che proviene da te, l’unica capace di illuminare i miei passi e di non farmi fuggire davanti alle richieste del Vangelo.
Agire
Cercherò, oggi, di identificarmi con Pietro, creatura segnata dal peccato e dalla grazia, la cui fede, passata per il crogiolo del rinnegamento, è approdata alla limpidezza della sequela esemplare e perfetta.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Francesco Giovanni Brugnaro, Arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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