Un invito allo “studio” e all’”approfondimento” della recente esortazione apostolica Amoris laetitia è stato rivolto dal cardinale Pietro Parolin all’Episcopato polacco riunito in assemblea plenaria a Poznań nella mattina di venerdì 15 aprile. L’incontro — che ha aperto la seconda giornata della visita del segretario di Stato, legato pontificio in occasione dei 1050 anni del battesimo del principe Mieszko — è stato un’occasione per ribadire, tra l’altro, il valore e la centralità della famiglia come “cellula fondamentale della società”.
“Sono cosciente — ha detto il porporato nel suo intervento riportato da L’Osservatore Romano — di quante famiglie in Polonia cercano di impostare la loro vita su valori costruttivi ispirati alla parola di Dio”. Al contempo, ha aggiunto, “ci sono anche altre famiglie in cui la vita non si realizza perfettamente o non si svolge con pace e gioia”. A entrambe è indirizzata espressamente l’esortazione papale, dalla quale i vescovi del Paese sono chiamati a trarre ispirazione e forza per “sostenere, le une, a mantenere e a crescere un amore forte e pieno di valori quali la generosità, l’impegno, la fedeltà, la pazienza”, e per “essere segni di misericordia e di vicinanza per le altre”.
Nel suo discorso il cardinale Parolin ha rimarcato in particolare “la fedeltà a Dio, al Vangelo e alla sede apostolica” che ha sempre caratterizzato la storia della Chiesa polacca, rendendola “un bastione di fede e di carità cristiana e una luce nelle tenebre che in varie occasioni avvolgevano l’Europa”. Anche da questa fedeltà deriva “il particolare affetto verso la Polonia” manifestato da Papa Francesco al cardinale nell’affidargli l’incarico di legato pontificio.
“Ci sentiamo in profonda comunione, affettiva ed effettiva, con lui” ha assicurato il segretario di Stato, ricordando la “preziosa eredità” di pastori come il cardinale Wyszyński e Giovanni Paolo II che l’Episcopato del Paese è chiamato ora “a continuare e sviluppare” in un “mutato contesto politico e sociale” e in “una nuova temperie culturale”, alla ricerca di “sempre nuove forme di presenza e di testimonianza”.
Mai come oggi la Chiesa in Polonia conosce “nuovi fermenti che le chiedono di trovare vie adeguate per essere ‘sale e luce’ per questa terra”. A partire da questa realtà il cardinale ha indicato ai vescovi alcune piste pastorali, mettendo l’accento soprattutto sulla “sollecitudine per i poveri” e sulla solidarietà “nei campi sia materiale che spirituale, educativo e formativo”. In conclusione la raccomandazione a “essere aperti al dialogo, all’incontro con tutti, senza preclusioni di sorta” e affrontando con coraggio e trasparenza “le ambiguità, le contraddizioni, le tensioni della vita sociale”.
Nel pomeriggio il segretario di Stato ha presieduto la messa in cattedrale al termine della processione mariana con l’icona della visitazione della Madonna di Jasna Góra. “La presenza della madre di Dio nelle celebrazioni di giubileo — ha detto nel saluto rivolto ai presenti all’inizio della celebrazione — è un’ulteriore conferma che la nazione polacca l’ha sempre percepita come colei che ne condivide la storia e le sorti”. La Vergine, ha soggiunto Parolin, “è stata con noi in tutti i tempi”, Lei “non abbandona mai i suoi figli, in particolare quando hanno bisogno di aiuto”.