“Ah hermano Papa, che gioia rivederla! Sono molto contento!”. Con queste parole il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha salutato e abbracciato Papa Francesco che lo ha ricevuto oggi in udienza privata in Vaticano, alle 10.30.
Vestito con il consueto completo nero dal ‘taglio’ indigeno, il capo di Stato – che già aveva incontrato il Pontefice durante il suo viaggio in America Latina di luglio – ha ripetuto in spagnolo: “Que alègria veerlo”.
Il colloquio è durato 27 minuti. Subito dopo Morales, accompagnato da una delegazione di cinque persone, tra cui il Cancelliere e il Capo di Gabinetto, incaricata di affari dell’ambasciata, ha incontrato mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati.
Del clima cordiale dell’udienza informa anche un bollettino della Sala Stampa vaticana, riferendo che durante la conversazione privata “sono stati affrontati alcuni temi attinenti all’attuale congiuntura socio-economica del Paese, con speciale considerazione per le politiche sociali”. Ci si è, quindi, soffermati “sulle relazioni tra la Chiesa e lo Stato, evocando la lunga tradizione cristiana della Bolivia e il decisivo contributo della Chiesa alla vita della Nazione”. Inoltre, prosegue la nota, “non si è mancato di fare riferimento anche a questioni di comune interesse, quali l’educazione, la sanità e l’aiuto ai più poveri” e “sono state passate in rassegna alcune situazioni internazionali”.
Al momento dello scambio dei doni, il presidente ha regalato al Papa una grande scatola rivestita da colori indigeni (marrone, giallo, nero), con all’interno un busto in legno di Tùpac Katari, leader indigeno ucciso brutalmente nel 1781. Ha poi consegnato una cartella, dicendo: “Qui c’è la ‘letterina’ che vi mandano i movimenti sociali e qua c’è dell’altro materiale”.
Poco dopo, Evo Morales ha esclamato: “Adesso il tema della coca”. Ha quindi regalato al Pontefice tre libri con i seguenti titoli: Coca un biobanco; Coca dieta citogenica, Coca fattore antiobesità, accompagnando il dono con la spiegazione: “Io la prendo e mi fa molto bene. Gliela consiglio così sopporta tutta la vita”.
Francesco, da parte sua, ha ricambiato con il medaglione che ritrae San Martino nell’atto di donare un lembo del suo mantello a un povero. Morales ha replicato: “Io vengo da un paese il cui patrono è San Francesco, ho fatto parte di un sindacato che si chiama San Francesco e ora Papa Francesco”.
Il Santo Padre ha poi aggiunto: “Le do due miei testi: uno sull’amore e la famiglia (l’esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia) e l’altro sulla misericordia (ovvero il libro intervista con Andrea Tornielli Il nome di Dio è Misericordia, edito da Piemme)”.
[S.C.]