Un Festival multimediale nell’anno del Giubileo

La pianista Cristiana Pegoraro promuove negli USA il Narnia Festival, originale “melting pot” d’arte, cultura e didattica

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Continua il tour di Cristiana Pegoraro negli U.S.A. per promuovere il Narnia Festival (www.narniafestival.it), che si terrà quest’anno dal 10 al 31 luglio nella città che ha dato il nome all’evento: Narni, piccolo gioiello medievale nel cuore dell’Umbria.
La prima presentazione americana si era svolta il 19 ottobre 2015 presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York, nell’ambito della tournee che ha visto il trionfo della pianista italiana presso il tempio della musica della Carnegie Hall.
La seconda presentazione si è svolta lo scorso 11 aprile, sempre nella metropoli statunitense, presso la “Scuola d’Italia G. Marconi”, dove la Pegoraro, oltre ad illustrare le novità dell’Edizione 2016 del Festival, ha proposto al pubblico – nello stile “multimediale” della sua direzione artistica – una apprezzata anticipazione delle performance che animeranno l’evento in programma a luglio.
Come lo scorso anno, accanto ai 43 corsi didattici (e altrettanti insegnanti) rivolti ai diversi strumenti e alle varie espressioni musicali – canto, danza, pianoforte, quartetto d’archi, chitarra, flamenco – ci saranno allestimenti di opere liriche (Le Nozze di Figaro e Madama Butterfly), programmi per bambini, corsi di lingua e cultura italiana, e corsi di cultura e piacere per gli accompagnatori, con escursioni alla scoperta dell’Umbria. Saranno 30 i concerti che si terranno a Narni e in altre città dell’Umbria e del Lazio (un concerto è previsto anche a Roma).
Nel novero delle novità 2016, è compreso anche l’allestimento di un “musical” con partecipanti che provengono direttamente dai palcoscenici di Broadway.
Nel corso della presentazione, Cristiana Pegoraro ha messo in evidenza, tra l’altro, una scelta didattica volta alla costruzione di un rapporto empatico fra insegnanti e studenti. “I musicisti che intervengono in qualità di docenti al Festival non si limitano a seguire gli allievi durante le lezioni individuali – ha spiegato –, ma suonano insieme a loro anche in concerto”. E a tale proposito, ha citato il grande successo dello Schiaccianoci di Tchaikowsky, evento conclusivo della precedente edizione del Festival, che vide l’esibizione di 70 orchestrali fra studenti e professori, diretti dal maestro Lorenzo Porzio.
“Suonare in pubblico, seduti al leggio accanto all’insegnante, è per i ragazzi un’esperienza di grande valore formativo e psicologico – ha sottolineato la Pegoraro –. Nelle nostre masterclass il docente è un componente dell’orchestra al pari dell’allievo, e questo crea un forte clima di condivisione”.
Quest’anno, poi, è l’anno del Giubileo straordinario della misericordia, voluto da Papa Francesco per ravvivare la speranza di un mondo più fraterno attraverso una nuova apertura spirituale verso gli ultimi, i poveri, gli emarginati. E il Narnia Festival non poteva restare insensibile a questo evento. L’arte è l’unico linguaggio che consente di oltrepassare le barriere ideologiche e geografiche, recuperando un senso vivo di universalità. Non a caso tutti gli ultimi pontefici si sono soffermati sulla speciale sintonia che lega l’esperienza religiosa all’emozione artistica.
Il nostro ministero ha bisogno di voi, disse Paolo VI agli artisti: “Il nostro ministero è quello di predicare e di rendere accessibile e comprensibile, anzi commovente, il mondo dello spirito, dell’invisibile, dell’ineffabile, di Dio. E in questa operazione… voi siete maestri”. “L’artista vive una peculiare relazione con la bellezza. In un senso molto vero si può dire che la bellezza è la vocazione a lui rivolta dal Creatore col dono del talento artistico” (Giovanni Paolo II). “L’arte manifesta la sete e la ricerca dell’infinito. Anzi, è come una porta aperta verso l’infinito, verso una bellezza e una verità che vanno al di là del quotidiano” (Benedetto XVI). “L’arte, oltre a essere un testimone credibile della bellezza del creato, è anche uno strumento di evangelizzazione. Attraverso l’arte la Chiesa spiega, interpreta la rivelazione” (Papa Francesco).
Per onorare e celebrare l’evento giubilare, il programma 2016 del Narnia Festival prevede delle specifiche iniziative dedicate ai temi della spiritualità e dell’umanità. L’esecuzione di brani orchestrali di musica sacra avrà la funzione di interpretare l’atmosfera mistica che trova proprio nei santuari dell’Umbria una sua storica collocazione. E alla musica degli strumenti si aggiungerà la “musica delle parole”, con un premio di poesia – intitolato Il linguaggio dell’anima – ispirato ai temi della pace, dell’amore, della fratellanza, della condivisione e dell’accoglienza.
Quella del premio di poesia è una novità assoluta per il Festival, giunto quest’anno alla sua quinta edizione. L’iniziativa riprende e dà continuità al Premio Nazionale di Poesia “Giuseppe Jovine”, istituito nell’anno 2000 da Carlo Jovine, figlio del poeta, per ricordare una delle voci più alte della letteratura italiana del secondo ‘900. Ne sono promotori: l’associazione di cultura interdisciplinare Narnia Arts Academy, l’Associazione Giuseppe Jovine, l’agenzia di stampa cattolica Zenit, la casa editrice IF Press, e il social network Orbisphera.
Il premio di poesia spirituale e umanità avrà un carattere quanto mai aperto per coinvolgere autori di più generazioni, con una specifica sezione dedicata ai giovanissimi poeti di età inferiore a 19 anni. La Commissione giudicatrice sarà formata da personalità di primo piano della cultura, dello spettacolo e del giornalismo: Renzo Allegri, Roberto Bignoli, Antonio Gaspari, Rosario Giuffrè, Paolo Gulisano, Carlo Jovine, Cristiana Pegoraro, Alessandro Rivali, Enrico Vanzina, Pamela Villoresi.
Dopo l’esposizione dei contenuti del Festival, l’interprete italiana si è esibita al pianoforte, coadiuvata da un gruppo di valenti musicisti, scelti fra i docenti che prenderanno parte al Narnia Festival: Renée Guerrero, Tali Roth, Andrea Del Giudice, Khullip Jeung, Jisun Kang, Olga Terlitsky, Alexia Del Giudice Bigari.
Cristiana Pegoraro, una delle concertiste italiane più apprezzate all’estero, trascorre in tournée molti mesi dell’anno e soggiorna spesso a New York, dove è di casa. Ciò le ha consentito di maturare quel melting pot di esperienze e di emozioni che sono alla base dell’architettura internazionale del Narnia Festival da lei ideato. Un esempio di come il nostro paese, in presenza di capacità organizzative in grado di declinare la cultura nelle sue affascinanti articolazioni, conservi tuttora un grande potere attrattivo per i millennials più sensibili e attenti.
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Approfondimenti e news sono disponibili sul sito www.narniaartsacademy.com
 
 

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Massimo Nardi

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