La decisione del Papa di venire a Lesbo è sorta “spontanea” ed ha avuto “un’accoglienza positiva anche da parte della Chiesa ortodossa”. Lo ha confidato alla Radio Vaticana monsignor Ivan Jurkovič, recentemente nominato osservatore permanente della Santa Sede presso l’Ufficio Onu di Ginevra.
A Jurkovič, il Santo Padre ha riferito “alcune sue preoccupazioni che sono legate a questo mondo delle Nazioni Unite”. Secondo il presule, la “prima impressione del Papa” è stata la “terribile sorpresa” di una “guerra così vicina”. Di qui la decisione del Pontefice di recarsi di persona nell’isola greca.
Francesco ha poi commentato con l’osservatore permanente la sua sorpresa per “dinamiche nello sviluppo dell’economia mondiale, che non producono lavoro”, per le quali “si produce anche il bene, il bene nominale, anche grandi ricchezze, ma tanta gente rimane senza lavoro”.
La crisi migratoria culminata con la possibile chiusura del valico del Brennero da parte dell’Austria è il segno di una Europa in stato di “shock culturale”, ha aggiunto monsignor Jurkovič, secondo il quale “di fronte ad un’umanità che soffre, ci vuole una risposta organizzata e coordinata”.
“Dobbiamo reagire ed aiutare a reagire, in modo tale da non creare questi paradigmi che ci porteranno tanta cattiva pubblicità in futuro”, tuttavia “non avremo ragione di vergognarci di quello che ha fatto la Chiesa oggi – ha sottolineato il presule -. Penso che saremo orgogliosi di avere reagito in maniera così categorica. Dalla Chiesa non ci si poteva aspettare un’altra reazione”.
Parlando infine della libertà religiosa, recentemente rilanciata dall’ONU, Jurkovič ha parlato di “un fondamento della vita della società” e “bisogna darsi da fare per dimostrarlo agli altri”. Eppure “ogni generazione sembra faticare nel comprenderlo”.
Migrants (Wikimedia Commons)
Lesbo. Mons. Jurkovič: “Dal Papa una decisione spontanea”
L’osservatore permanente all’ONU commenta l’imminente visita pastorale e sull’immigrazione afferma: “La Chiesa non dovrà vergognarsi di quello che ha fatto”