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Il Papa al Collegio scozzese: "Viviamo tempi di martirio. Siate segno per i giovani"

Incontrando la comunità del Pontificio Collegio, Francesco esorta a raggiungere i lontani da Cristo, mantenendo lo stesso “ardore” dei predecessori

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Sono trascorsi quattro secoli da quando il “sangue di un martire” scozzese, san John Ogilvie, e il coraggio di 16 uomini diedero l’impulso a trasformare il Pontificio Collegio Scozzese in un Seminario per la formazione sacerdotale. Un evento memorabile che oggi il Papa ha ricordato con la comunità del Pontificio Collegio, ricevuta stamani nella Sala del Concistoro in Vaticano.
“Questo anniversario è ricco di significato – ha detto il Pontefice – non soltanto per i tanti anni trascorsi, ma principalmente perché facciamo memoria della fedeltà dei 16 uomini che, il 10 marzo 1616, manifestarono la loro determinazione a ritornare in Scozia come sacerdoti per predicare il Vangelo”.
Quella decisione “nacque dal sangue di un martire”, ha sottolineato Francesco, “la cui condanna aveva lo scopo di ridurre al silenzio la fede cattolica”, ma che invece rappresentò “un impulso per la sua promozione e per la difesa della libertà della Chiesa di rimanere in comunione con la Sede di Pietro”.
Il “sì” proclamato dai 16 uomini 400 anni fa “fu eloquente non semplicemente per le loro buone intenzioni, ma piuttosto perché essi perseverarono e si prepararono accuratamente, ritornando in Scozia per affrontare le difficoltà che li attendevano, anche se ciò poteva significare diventare essi stessi martiri”, ha ricordato il Papa. “La loro – ha aggiunto – fu una vita che si prefiggeva quelle gioie e quella pace che solo Cristo poteva offrire”.
Guardando oggi ai membri del Pontificio Collegio, il Vescovo di Roma si dice certo che “mediante la Grazia di Dio, il martirio di san John e il coraggio di quei 16 uomini ha portato frutti nella vostra amata Patria”. “Anche noi – ha affermato Bergoglio – viviamo in tempi di martirio, e in una cultura spesso ostile al Vangelo. Vi esorto ad avere il medesimo spirito di dedizione che ebbero i vostri predecessori. Amate Gesù sopra ogni cosa! Fate in modo – è stata la sua esortazione – che il vostro ‘sì’ sia contrassegnato dalla ferma risoluzione di donarvi completamente alla vostra formazione sacerdotale, così che i vostri anni a Roma possano prepararvi a ritornare in Scozia e ad offrire pienamente la vostra vita”.
“Se voi avrete quello stesso ardore dei vostri fratelli di quattro secoli fa, quel medesimo amore per la Chiesa e la Scozia, farete onore alla storia e ai sacrifici che oggi ricordiamo”, ha assicurato il Pontefice. “Diventerete anche ai nostri giorni un segno per il popolo scozzese, specialmente per i giovani, se li incontrerete nella loro vita quotidiana, se raggiungerete quelli che sono più lontani da Cristo. Mostrate loro, a ciascuno e a tutti, che Dio è sempre con noi e che la sua misericordia rimane per sempre”.
Papa Francesco ha quindi assicurato la sua preghiera, in questo Giubileo della Misericordia, affinché “il Signore vi conceda il coraggio e la grazia di essere fedeli alla sua volontà, dedicandovi alla preghiera, amando Gesù specialmente nella santa Eucaristia, e affidando voi stessi alla protezione di Maria nostra Madre”.

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ZENIT Staff

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