Annunciation (Filippo Lippi)

Annunciation (Filippo Lippi) - Wikimedia Commons

Celebrata a Lione la "festa islamico-cristiana"

Nella solennità dell’Annunciazione, circa 400 tra musulmani e cattolici si sono ritrovati in una chiesa per dialogare, pregare insieme e rendere omaggio a Maria

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Si è tenuta nella chiesa di Nostra Signora del Libano, parrocchia maronita nella diocesi di Lione, in Francia, la prima edizione della “festa islamico-cristiana”. La data della celebrazione è altamente simbolica, la solennità dell’Annunciazione del Signore, che in Libano è festa nazionale dal 2010 in quanto la devozione a Maria è un punto di convergenza tra musulmani e cristiani, ciascuno nel rispetto della propria tradizione.
È così che lo scorso 4 aprile, circa 400 persone, tra cattolici e musulmani, si sono ritrovati in questa chiesa per rendere omaggio alla Vergine e per riflettere insieme su questa figura. Presenti il cardinale arcivescovo di Lione, Philippe Barbarin, il rettore della Grande moschea, Kamel Kabtane, il direttore del Servizio nazionale per le relazioni con i musulmani (organismo in seno alla Conferenza episcopale francese), padre Vincent Feroldi, e il presidente del Consiglio francese del culto musulmano, Anouar Kbibech.
L’incontro, che come riferisce l’Osservatore Romano si è svolto sotto rigide misure di sicurezza e che solo un numero limitato di musulmani ha potuto parteciparvi, ha visto susseguirsi il suono delle campane al richiamo alla preghiera del muezzin della Grande moschea di Lione, la recita di un Padre Nostro alla Fatiha (la professione di fede musulmana), in francese e in arabo.
“Il contesto è oscuro — ha osservato Bruno Guiderdoni, vice-presidente dell’Istituto francese di civiltà musulmana a Lione — e sono troppi mesi che si analizza minuziosamente ciò che separa cristiani e musulmani, apportando sempre più complessità al dibattito. Occorre anche stare in silenzio, elevarci, condividendo per esempio un momento di preghiera, senza confronto o dibattito teologico. La figura di Maria ce lo permette”. Guiderdoni non esclude che possano rinnovarsi appuntamenti di questo tipo. “Perché no – afferma – è come il granello di senape menzionato nella Bibbia, e nel Corano”.

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ZENIT Staff

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