Dall’11 al 13 maggio il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin visiterà la Lettonia. Ne da notizia la Conferenza Episcopale del Paese – citata dal sito Il Sismografo – che sottolinea la grande importanza di questa visita ufficiale. Lo scorso 6 aprile, per discutere questioni inerenti a questa visita, si sono incontrati l’arcivescovo di Riga, il metropolita Zbigniew Stankevičs e il ministro degli esteri Edgars Rinkeviča.
“Per la prima volta, dopo la visita di Giovanni Paolo II nel 1993, si recherà in visita in Lettonia un alto esponente della Santa Sede”, ha detto mons. Stankevičs, sottolinenando che “in questi 23 anni la situazione è cambiata. La nostra gente ha bisogno di forza spirituale, di incoraggiamento”. Quindi, secondo il presule, la presenza e la parola del cardinale Parolin, che conosce personalmente e con il quale ha lavorato nell’ultimo Sinodo straordinario dei Vescovi, darà “molti frutti spirituali”.
Oltre agli incontri con la gerarchia cattolica e con alti funzionari di Governo, è probabile anche che il Segretario di Stato avrà un incontro con il presidente della Repubblica, Raimonds Vējonis (Papa Francesco aveva incontrato invece, il 20 settembre 2014, in Vaticano, l’allora presidente Andris Bērziņš che lasciò l’incarico l’8 luglio 2015). Parolin interverrà poi presso l’Università di Lettonia e celebrerà la Santa Messa nella Cattedrale di San Giacomo.
A proposito della visita il Ministro Edgars Rinkeviča, complimentandosi per l’ottimo stato dei rapporti bilaterali, ha dichiarato: “La Santa Sede ha sempre sostenuto gli sforzi dell’indipendenza lettone e non ha mai riconosciuto l’occupazione (sovietica). Sono quindi lieto che il Segretario di Stato cardinale Pietro Parolin abbia risposto al nostro invito che è particolarmente importante poiché quest’anno celebriamo il 25.mo del ripristino delle relazioni diplomatiche”.
La Santa Sede ha riconosciuto la Lettonia de jure il 10 giugno 1921 e il 1° ottobre 1991 ristabilì le relazioni diplomatiche con la Lettonia indipendente.