Lettura
La liturgia della terza domenica dopo la Pasqua propone l’episodio dell’incontro del Risorto con i suoi discepoli sulle rive del lago di Tiberiade, teatro storico dei primi incontri narrati dal Vangelo. Il contesto, ora, è completamente diverso: da una parte, lo sguardo ormai spento e deluso dei primi apostoli che, dopo un tempo di paura e di nascondimento, tornano alla loro vita di pescatori; dall’altra, la presenza rassicurante e protettiva di Gesù, reso non immediatamente riconoscibile nella nuova dimensione di Risorto. Un incontro inaspettato che si rivelerà importante per la nascita della Chiesa fondata sulla fede apostolica.
Meditazione
Dopo i tragici fatti dell’uccisione di Gesù, inizia per i suoi discepoli un tempo sospeso tra paura, dolore, rimorso e fallimento. Ora, ciò che si è compiuto ha per loro il sapore del definitivamente concluso! Si ritorna alla vita ordinaria, si ricomincia a pescare senza prendere nulla. Ma, inaspettatamente, «Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva». Gesù si manifesta così, senza previsioni, senza assoggettarsi alle nostre impellenze, oltre le nostre attese, sempre gratuitamente. Nel suo amore infinito e provvido, prende l’iniziativa suggerendo parole molto simili a quelle che aveva detto un tempo non molto lontano: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». Il miracolo è già in quella Parola, è già rivelazione della sua identità, della sua onnipotenza sulle realtà create. Pietro, che su quella Parola aveva gettato le reti in mare (Lc 5,1-11), riconosce in quel nuovo ordine e in quella pesca eccezionale Colui che è Verità e che torna a manifestarsi, a farsi prossimo, a riempire di vita chi ha la morte nel cuore. È bello vedere Pietro, reso nuovamente forte, coraggioso e obbediente, affrontare la fatica di un tuffo in mare: dopo il rinnegamento consumato alla vigilia della Passione, sperimenta il compimento della promessa del Maestro nell’ultima cena: «ho pregato perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli» (cfr. Lc 22,32). Un messaggio che, in questo anno giubilare, acquista un significato ancora più forte nella ricostruzione della nostra personale relazione con il Maestro e con i fratelli, nel dono di ricevere il perdono e di poterlo offrire.
Preghiera
Signore, tante volte ho sperimentato notti lunghe e angoscianti; ho vissuto momenti vuoti di speranza e la tentazione di crogiolarmi in un passato nostalgico e senza futuro. Aiutami, a riconoscerti nella normalità del mio cammino affidandomi sempre, con fiducia, alla tua Parola che è salvezza.
Agire
Tra le tante voci contrarie che si oppongono alla parola del Vangelo, mi impegnerò ad obbedire a Dio invece che agli uomini, riconoscendo in Lui la fede che professo.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Francesco Giovanni Brugnaro, Arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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È il Signore!
Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Gv 21,1-19