His Holiness Bartholomew I

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Bartolomeo: "Abbiamo il potenziale per contrastare paura ed egoismo"

Intervendo a Istanbul al 19° summit economico eurasiatico, il patriarca di Costantinopoli ha affrontato le questioni di migrazione e terrorismo

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“La crisi umanitaria che abbiamo di fronte, che ha spinto verso l’Europa migranti in fuga da guerre e altre minacce, dovrebbe essere una priorità non solo per l’Unione europea o la Turchia ma per la comunità internazionale nel suo complesso”. Così il patriarca ecumenico, Bartolomeo, arcivescovo di Costantinopoli, intervenendo giovedì scorso alla giornata conclusiva del 19° summit economico eurasiatico, svoltosi dal 5 al 7 aprile a Istanbul. Il vertice, organizzato dalla Marmara Group Strategic and Social Research Foundation, era dedicato al tema La cintura economica della via della seta. Economia, energia, migrazione forzata e terrorismo.
“La nostra prospettiva in materia di migrazione – ha  affermato Bartolomeo nel suo intervento riportato in stralci da L’Osservatore Romano – non dovrebbe essere limitata ai confini dell’Europa ma ampliare lo spettro di azione nell’interesse di una maggiore efficienza. E la collaborazione interreligiosa dovrebbe essere parte del nostro approccio a questo problema urgente”.
Rispondere alla sfida della migrazione richiede “responsabilità, azione collettiva, supporto e assistenza ai rifugiati, cooperazione con i Paesi coinvolti, contrastando le cause delle guerre che provocano migrazione, creando e attuando politiche di sviluppo, garantendo la pace”, ha affermato il primate ortodosso. Che non ha nascosto le sue preoccupazioni: “La paura si è diffusa in tutto il mondo. L’insicurezza è diventata l’unica certezza per i giovani di oggi. L’incertezza è in ogni mente e in ogni cuore. Terrorismo, guerre e conflitti sono una realtà costante. Gli attacchi terroristici avvengono in tutto il mondo: da Parigi a Istanbul, da Bruxelles al Pakistan”.
“Purtroppo – ha osservato il patriarca – i terroristi usano il fondamentalismo religioso non solo per motivare l’enorme spargimento di sangue, ma anche per suscitare paura. Ma l’unica paura che la religione dovrebbe generare è quella divina”. Fanatici e terroristi — ha aggiunto — “disprezzano la sapienza e i comandamenti di Dio. Essi pretendono di credere in Dio ma non conoscono la sapienza né vivono una vita virtuosa. Di conseguenza, non credono veramente nel Signore. Come spesso abbiamo detto: un crimine in nome della religione è un crimine contro la religione”.
Bartolomeo ha quindi invitato a riflettere sui valori comuni condivisi da tutti, basati sulla dignità di ogni singolo individuo, dignità che “è inalienabile secondo la fede cristiana ortodossa. Abbiamo il potenziale — ha detto — per contrastare la paura e l’egoismo, promuovendo la libertà, la solidarietà e una società inclusiva. La libertà è una speranza per il futuro, anche quando la libertà è limitata o negata. La fede può sopportare la mancanza di libertà perché è un mistero di libertà. Non c’è libertà senza solidarietà. La solidarietà va oltre la tolleranza, perché è ispirata dall’amore”.
Infatti, ha assicurato l’arcivescovo di Costantinopoli, “quando abbracciamo e accogliamo ‘l’altro’ con autentica cura e amore — come se ‘l’altro’ fosse davvero il nostro prossimo — abbiamo gettato le basi della solidarietà come riconoscimento di una dignità condivisa”. Mentre è “insopportabile” che le reti criminali che gestiscono l’immigrazione clandestina facciano fortuna sulla sofferenza dei più vulnerabili.
Al riguardo, “sono state proposte diverse soluzioni tra cui iniziative per lo sviluppo dei Paesi di origine degli immigrati irregolari. Questo, tuttavia, è un processo lungo che richiede anche forti azioni contro la violenza, che spesso beneficia proprio di tali operazioni, e di affrontare la gestione delle frontiere nazionali”.
Ma c’è un altro impegno da perseguire, considerando come la religione sia in grado di promuovere inclusione sociale e giustizia: “Non possiamo separare la nostra preoccupazione per la dignità umana, i diritti umani o la giustizia sociale — ha detto Bartolomeo — dalla nostra cura per la salvaguardia ecologica e la sostenibilità. Queste preoccupazioni sono strettamente collegate Se consideriamo ogni singolo fatto a immagine di Dio, e se valutiamo ogni particella della creazione di Dio, allora dobbiamo avere cura l’un l’altro e per il nostro mondo”.
 

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ZENIT Staff

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