Lettura
Il brano della moltiplicazione dei pani e dei pesci, oltre che da Giovanni, è riportato da tutti gli evangelisti (cfr. Mt 14,13-21; Mc 6,32-44; Lc 9,10b-17) e narra il fatto prodigioso di una folla sterminata nutrita da Gesù. Un segno che la gente interpreta come messianico, cioè evocatore dei prodigi compiuti da Dio per mezzo di Mosè nel deserto. Ecco perché, al termine del racconto, la gente afferma: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma la missione di Gesù va ben oltre il rinnovamento politico. Il suo compito è annunciare il bene maggiore che non può andare perduto.
Meditazione
Il fatto della moltiplicazione dei pani e dei pesci avviene in Galilea in prossimità della Pasqua giudaica, alla presenza di «una grande folla che seguiva Gesù vedendo i segni che faceva sugli infermi». Una folla affamata che non può procacciarsi cibo trovandosi in un luogo deserto. Le uniche risorse presenti sono cinque pani e due pesci, una soluzione irrisoria per una simile moltitudine, ma che suscita l’iniziativa di Gesù. Egli ordina di farli sedere, prende i pani, rende grazie e li distribuisce fino a saziare tutti. Poi, chiede che vengano raccolti i pezzi avanzati e, così, vengono riempiti dodici canestri. Dodici è il numero della pienezza, come i mesi dell’anno, o le tribù di Israele, o i Dodici apostoli: piccoli frammenti di tempo e di persone che rappresentano il tutto. Gesù agisce in questo modo per raggiungere ogni uomo e lo fa ricorrendo alla povertà dei mezzi che l’uomo sa mettere a disposizione: i cinque pani e i due pesci, appunto. La Chiesa propone questo episodio nella celebrazione liturgica per indicare che il Risorto nutre il popolo di Dio con il suo corpo, con il dono dell’Eucaristia. Nutrimento ben più duraturo del pane che nutre solo per un giorno. L’Eucaristia attraversa la storia e dona all’uomo la forza necessaria per affrontare il cammino dell’esistenza. Nutrirsi di lui significa entrare nella prospettiva dell’eternità, passare dalla temporaneità del nostro bisogno creaturale alla pienezza della vita eterna. «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Nulla di quanto riceviamo dalla sovrabbondanza dell’Amore di Dio può andare perduto, un amore incondizionato e totale che, quando accolto, dà forma all’umanità rinnovata, liberata per sempre dalla schiavitù della morte e che basta per tutti!
Preghiera
Gesù, donami di assaporare la pienezza della tua Parola e di accostarmi al banchetto da te imbandito con la consapevolezza di ricevere il nutrimento più importante. Insieme ai fratelli e alle sorelle, rendimi sempre più Comunità credente, capace di non disperdere i tuoi doni e di condividerli.
Agire
Vivrò la Parola impegnandomi a raccogliere frammenti di vita, offrendo un aiuto a un fratello nel bisogno, ascoltando chi ha necessità di dialogare.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Francesco Giovanni Brugnaro, Arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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Nulla vada perduto
Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Gv 6,1-15