La Facoltà di Filosofia e la Cattedra “Marco Arosio” di Alti Studi Medievali, dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, il 7 e l’8 aprile promuovono il convegno La scuola teologica francescana del secolo XIII.
Il senso dell’evento è quello di preparare le celebrazioni e gli studi per il prossimo 2017, ottavo centenario della nascita di S. Bonaventura, uno dei più grandi filosofi e teologi del Medioevo latino.
Alle due giornate di studio parteciperanno: il Rettore dell’Ateneo P. Jesús Villagrasa LC; il direttore della Cattedra Marco Arosio, P. Rafael Pascual LC; i prof. P. Pedro Barrajón LC, Andrea Di Maio, Elisa Cuttini, Irene Zavattero, D. Francesco de Feo OSB, Alessandro Ghisalberti; gli studenti P. Sameer Advani LC e P. Vincenz Heereman LC. È prevista anche una tavola rotonda a cura dell’Associazione di Studi Medievistici e Metafisici.
Gli studiosi ed esperti, insieme ai giovani che interverranno, si confronteranno con tematiche di fede e ragione, riguardanti il pensiero, l’essere, l’agire, la natura e la storia “ad mentem S. Bonaventurae“. Argomenti perenni, dunque, interpretati con la sensibilità “francescana”, interna alla Civiltà cristiana, del Dottor Serafico (citato anche da Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’).
Tra i relatori, segnaliamo il Prof Alessandro Ghisalberti, il quale è stato professore ordinario di Filosofia teoretica e di Storia della filosofia medievale nella Facoltà di lettere e filosofia dell’Università Cattolica di Milano (dal 1989 al 2012), e direttore della “Rivista di Filosofia Neo-Scolastica” (dal 2000 al 2011) nonché membro effettivo dell’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere. Nella sua relazione porrà l’accento sul superamento, da parte di Duns Scoto, dell’impostazione dei maestri del sec. XIII circa l’epistemologia teologica.
“L’occasione sarà proficua – dichiara ancora Ghisalberti – per fare una distinzione tra teologia in sé e teologia nostra, la quale è determinante nello stabilire il carattere scientifico della teologia e il modello aristotelico di scienza costruito in riferimento al carattere discorsivo e progressivo dell’accesso dell’uomo alla verità”.
E prosegue ancora: “alla teologia in sé competono le note intrinsecamente positive della conoscenza dell’uomo, mentre non le spettano quelle caratteristiche, come la necessità dell’oggetto conosciuto, la discorsività, la subalternazione, che vertono sulle modalità del conoscere umano pro statu isto e non decidono della conoscenza in quanto tale”.
Questa discussione, propria della scuola francescana delle origini sino a Bonaventura e Duns Scoto, vuole analizzare analiticamente proprio la differenza tra sapienza e scienza.
Nella seconda giornata del congresso è prevista la partecipazione dei candidati all’edizione 2015 del Premio Marco Arosio, nonché la proclamazione del vincitore di questa quinta edizione del Premio, che da diversi anni ha già una portata internazionale.
La scuola teologica francescana del secolo XIII
Se ne discute domani e venerdì un convegno all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, in vista dell’ottavo centenario della nascita di San Bonaventura