Alcune agenzie, organi di stampa, radio e TV stanno diffondendo notizie secondo cui il governo Polacco starebbe per varare un legge che abolisce l’interruzione volontaria in gravidanza anche nei casi di stupro, malformazione del feto e pericolo di vita per la madre, e che la Chiesa Cattolica starebbe facendo pressioni per andare in questa direzione.
Secondo alcuni organi di stampa internazionale il messaggio inviato in occasione della ricorrenza del concepimento di Maria da parte dei Vescovi polacchi andrebbe a sostenere eventuali disegni di legge in cui viene limitato il diritto delle donne all’interruzione volontaria di gravidanza.
Per capire cosa sta realmente accadendo ZENIT ha ascoltato diversi autorevoli personaggi della Polonia da cui risulta che, in merito alla posizione della Chiesa nei confronti delle interruzioni volontarie di gravidanza, già fin dai primi secoli la Chiesa cristiana si è opposta all’aborto.
E’ scritto nella “Lettera a Diogneto” già nella seconda metà del secondo secolo che i cristiani “Si sposano come tutti e generano figli, ma non gettano i neonati”.
Da allora fino ai tempi moderni la Chiesa cattolica ha chiesto il rispetto del diritto alla vita di ogni concepito, e si è battuta perché tutti potessero avere il diritto di nascere.
A questo proposito Giovanni Paolo II ha scritto “Il diritto alla vita non è una questione di ideologia, non è solo un diritto religioso; è un diritto dell’uomo. Il più fondamentale diritto dell’uomo! Dio dice: “Non uccidere”! (Es 20, 13). Questo comandamento è al contempo un fondamentale principio e una norma del codice morale, iscritto nella coscienza di ogni uomo”.
Secondo alcuni la posizione di rifiuto dell’interruzione volontaria di Gravidanza andrebbe a limitare il diritto delle donne che intendono praticare l’aborto.
Per capire la posizione della Chiesa è esplicito quanto più volte sottolineato dal martire polacco Jerzy Popieluszko: “compito del cristiano è combattere il male, non le sue vittime”
A proposito delle donne e delle persone che in qualche modo hanno favorito, sostenuto e praticato l’aborto, Papa Francesco ha scritto nella lettera inviata a Monsignor Rino Fisichella per l’organizzazione del Giubileo: “Penso, in modo particolare a tutte le donne che hanno fatto ricorso all’aborto. Conosco bene i condizionamenti che le hanno portate a questa decisione. So che è un dramma esistenziale e morale. Ho incontrato tante donne che portavano nel loro cuore la cicatrice per questa scelta sofferta e dolorosa. Ciò che è avvenuto è profondamente ingiusto; eppure, solo il comprenderlo nella sua verità può consentire di non perdere la speranza”.
“Anche per questo motivo – ha sottolineato il Pontefice – ho deciso, nonostante qualsiasi cosa in contrario, di concedere a tutti i sacerdoti per l’Anno Giubilare la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono”.
Grazie alla Misericordia di Dio la Chiesa cattolica è pronta ad accogliere, confessare e consolare tutte le donne e le persone che per ragioni diverse hanno praticato, favorito o partecipato all’interruzione volontaria di gravidanza.
In questo contesto di misericordia e non di condanna va letto il comunicato che la Conferenza Episcopale Polacca ha inviato in occasione della ricorrenza del concepimento di Maria:
Nel comunicato firmato dagli Arcivescovi Stanisław Gądecki metropolita di Poznań, Presidente della Conferenza episcopale polacca, monsignor Marek Jędraszewski metropolita di Łódź, Vice presidente della Conferenza episcopale polacca e dal Vescovo ausiliare di Lublino monsignor Artur G. Miziński Segretario della Conferenza episcopale polacca è scritto che “La vita di ogni essere umano va salvaguardata dal suo concepimento fino alla morte naturale (…)
“Nell’anno del Giubileo del 1050 anniversario della cristianizzazione della Polonia – hanno aggiunto – ci rivolgiamo a tutti gli uomini di buona volontà, alle persone credenti e non credenti, affinché adottino delle iniziative volte a garantire la piena tutela legale della vita dei non ancora nati.
Chiediamo ai parlamentari e ai governanti affinché intraprendano delle iniziative legislative e realizzino dei programmi atti a garantire un aiuto concreto ai genitori di bambini malati, disabili, e concepiti in seguito agli atti di violenza carnale.
A tutti i polacchi chiediamo di pregare per una piena protezione della vita umana, dal suo concepimento fino alla morte naturale, sia nel nostro Paese che al di fuori dei suoi confini”.
I cristiani combattono il male e non le sue vittime
Fedele al magistero e all’insegnamento di Papa Francesco, la Chiesa cattolica Polacca ribadisce il suo si alla vita e la sua disponibilità ad accogliere ed aiutare le tante vittime dell’interruzione volontaria di gravidanza.