Alla domenica tenevo conversazioni con i bambini, accompagnati da papà e mamma. Per ravvivare l’ascolto, rispondevo a domande che i bambini stessi al microfono mi facevano; si intesseva così un dialogo interessante e vivace. Le domande erano già concordate per evitare eventuali sorprese.
Infatti un giorno la sorpresa non s’è fatta aspettare. Esaurito il tempo del dialogo, mentre sto per salutare gli ascoltatori, avverto tra gli ultimi banchi un po’ di trambusto: un bambino di cinque o sei anni, sfuggito al controllo, esce dai banchi e sta per venire al microfono…, ma con uno scatto degno dei migliori atleti, la sua mamma lo raggiunge in pochi passi e lo riporta al suo posto.
Alla sera: “signora, cos’è successo con il piccolo Andrea?”
– “Voleva anche lui venire al microfono per farle la sua domanda: “come nascono i bambini?”.
Un po’ emozionata, l’ho portato a casa e con mio marito abbiamo fatto la fatica di cercare, misurare e trovare le parole adeguate a dargli una risposta.”
Avevamo appena smesso di parlare che il piccolo Andrea mi si getta al collo, riempiendomi la faccia di bacini e con gli occhi “pieni riconoscenza” esclama: “Che bello, mamma”.
Gli stessi sentimenti provo quando, guardando e fissando Gesù e Maria sul calvario, mi lascio riempire di riconoscenza.
Ciao da p. Andrea
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Come nascono i bambini
“Che bello, mamma”