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Come il fiume

Sempre pronto ad accogliere e distribuire quell’acqua che il cielo e le montagne vorranno donare alla terra

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Ti sei mai chiesto chi sia più ricco e insieme più povero d’un fiume in piena? Il fiume è pieno e ricco d’acqua fino all’orlo…ma ne è anche povero perchè non la trattiene e la lascia scorrere. Continuamente si rinnova perché sempre dona l’acqua che continuamente riceve. La sua acqua sta perché  sempre passa.
Se la trattenesse cesserebbe di essere se stesso; non può possederla perché il suo letto nasce dall’alto ed è un continuo piano inclinato per poter scorrere e soccorrere chiunque incontri lungo le sponde.
Il fiume è paziente…perché sopporta il peso di tronchi che vanno dal bosco alla segheria e, con una calma e serena navigazione, sostiene le più varie  imbarcazioni.
Per definizione è quel vuoto che permette ai ghiacciai, sciolti al calore del sole, di andare lontano, fino al mare.
E’ contento quando può donare la sua acqua a beneficio delle campagne che attraversa. E’ soddisfatto quando può entrare nei mulini per trasformare il grano in pane e quando disseta attraversando paesi e città.  
Il fiume è ricco di pesci, ma non ne inghiotte nessuno, felice solo di sfamare chi, pescando, si affianca al suo corso per raccogliere un boccone.
Non piove? I ghiacciai non si sciolgono?…
Ad ogni siccità il fiume mantiene un’olimpica calma, una pacifica, costante disponibilità; pronto sempre ad accogliere e distribuire quell’acqua che il cielo e le montagne vorranno donare alla terra.
A dirti il vero mi sembra interessante e da imitare la vita del fiume.
Ciao da p. Andrea
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Andrea Panont

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