Le vittime dell’attentato di Pasqua a Lahore hanno ricevuto un messaggio di solidarietà da parte di papa Francesco, prevenuto all’ospedale dove sono ricoverate.
L’arcivescovo di Lahore, monsignor Sebastian Shaw ha raccontato della sua visita ai feriti, letto per letto, quando ha ricevuto sul cellulare una chiamata da parte dei funzionari del Vaticano, che riferivano di un messaggio del Santo Padre, che si era detto desideroso di inviare un saluto ai feriti e ai parenti delle vittime.
Il bilancio della strage ammonta attualmente a 72 morti – tra cui 29 bambini – e 340 feriti, quando l’attentatore suicida si è fatto esplodere al Parco Gulshan-i-Iqbal, con il probabile obiettivo di colpire i cristiani durante le celebrazioni pasquali.
Intervistato da Aiuto alla Chiesa che Soffre, monsignor Shaw ha espresso la sua “gioia” per il messaggio del Papa, siglato dal cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin. “Ci sono stati così tanti feriti – ha raccontato il presule – che volevamo ancora vedere ed ero ormai parecchio stanco, quando improvvisamente ho ricevuto questa telefonata dalla nunziatura di Islamabad”.
“Mi è stato detto che il Segretario di Stato aveva telefonato alla nunziatura per dire che il Santo Padre sta pregando per le persone sofferenti e che voleva mandare loro personalmente i suoi auguri”, ha proseguito l’arcivescovo.
“Devo dire che è stata una chiamata veramente tempestiva – ha detto Shaw -. In quel momento stavo visitando un centinaio di persone e sono stati tutti davvero lieti di sapere che il Papa pregava per loro, non solo cristiani ma anche musulmani, anch’essi vittime della strage”.
Il messaggio riecheggia il commento del Papa all’ultimo Angelus, quando ha espresso la sua “vicinanza a quanti sono stati colpiti da questo crimine vile e insensato”.
Parlando delle sue visite agli ospedali Sheikh Ziad e Jinnah di Lahore, monsignor Shaw ha dichiarato che “è stato molto, molto difficile consolarli. Non abbiamo trovato le parole con loro”.
Il presule ha raccontato di una famiglia, con una donna che aveva perso il marito e uno dei figli, mentre gli altri due, di quattro e sei anni, erano rimasti gravemente feriti. “Anche lei era ferita e non ha potuto partecipare ai funerali del marito e del figlio”, ha detto, riferendo anche di un’altra madre che ha perso il marito e i due figli, la quale era venuta a visitare Lahore dalla nativa Sanghar. “Questa madre tornerà a casa senza né marito, né figli. Non ci sono parole per consolarla…”, ha commentato il presule.
“In questa traumatica situazione – ha aggiunto – stiamo ancora predicando e consolando i nostri fedeli con le parole di Gesù dopo la Resurrezione: ‘La Pace sia con voi’”.
Secondo quanto riferito da Shaw, sono stati 20 i funerali che hanno avuto luogo nell’arcidiocesi di Lahore nella sola giornata di lunedì 28 marzo, tra cui quello di Sulan Arif, 15 anni, e sua sorella Arooj, 14 anni, presieduto dall’arcivescovo della cattedrale.
Monsignor Shaw ha chiesto ad Aiuto alla Chiesa che Soffre di preparare un messaggio di cordoglio da leggere ai funerali delle vittime, nel quale si legge: “Siate certi della compassione e dell’amore dei vostri amici di ACS in tutto il mondo […]. Possa questo messaggio arrivare ai vostri cuori: ‘Non siete soli. Da tutti i paesi del mondo, siamo qui per assicurarvi che non sarete soli nella vostra sofferenza. Siamo in lutto con voi, soffriamo con voi le vostre perdite”.
Ringraziando ACS per questo ed altri messaggi, Shaw ha dichiarato: “Abbiamo bisogno delle vostre preghiere per poter continuare la missione che il Signore Gesù ci ha affidato”.
Pakistan: messaggio a sorpresa del Papa per i feriti di Lahore
L’arcivescovo Sebastian Shaw ha ricevuto il telegramma di Francesco, durante la sua visita in uno degli ospedali dove sono ricoverati i sopravvissuti alla strage di Pasqua