“Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera”. Questo bellissimo aforisma di Pablo Neruda è l’esatto riscontro sul piano poetico del profondo simbolismo del Vangelo della Creazione. “La terra ci precede e ci è stata data”, scrive Papa Francesco nell’Enciclica Laudato si’, ricordandoci che la natura è “uno splendido libro nel quale Dio ci parla e ci trasmette qualcosa della sua bellezza e della sua bontà”. E nonostante l’essere umano sia spesso animato dalle forze cieche dell’inconscio, dell’avidità e della violenza, non esistono sistemi di potere che possano annullare completamente “l’apertura al bene, alla verità e alla bellezza che Dio continua ad incoraggiare dal profondo dei nostri cuori…”.
Il nostro flusso d’interazione con la natura è costante, seppure inconsapevole. Siamo continuamente connessi con il mondo che ci circonda, sia attraverso il rapporto interpersonale con gli altri, sia attraverso la relazione con l’ambiente. E la sensazione di meraviglia e stupore che a volte proviamo di fronte agli spettacoli della natura evoca d’istinto questa comune appartenenza, rivelatrice di un’origine che affonda nel mistero della creazione.
Un esempio di questa interazione è costituito dalla percezione dei colori. Abbiamo la capacità di riconoscere numerosissime tonalità di colore, mentre l’immagine d’insieme e la sinergia degli spazi nascono dalla combinazione di colori diversi. È anche noto l’effetto psicologico dei colori. Percettivamente un oggetto di colore scuro sembra più pesante di un altro identico ma di colore chiaro. Il verde genera un senso di benessere, mentre il nero deprime. E occorre aggiungere che la nostra percezione oltrepassa di molto il dato oggettivo, associata com’è alla capacità individuale d’interpretare emozionalmente i colori.
Spettacoli naturali, emozioni, colori… tutti elementi che fanno definire la primavera come la “stagione più bella dell’anno”. Quando la natura si risveglia e viene voglia d’uscire, le giornate si allungano e gli alberi sono in fiore. E la bellezza ispira i poeti…
Per celebrare l’arrivo della primavera, abbiamo scelto per i nostri lettori una raccolta di poesie scritte da autori molto diversi per stile e collocazione storica – dai contemporanei Soldini e Castagna, ai novecenteschi Pavese e Villaroel, fino al poeta per eccellenza dell’India, Rabindranath Tagore – ma che hanno in comune la suggestione del colore, interpretato nelle sue più seducenti sfumature cromatiche. Il cromatismo è un elemento essenziale del linguaggio pittorico, ma riesce ad esprimere risonanze emotive anche nel campo della poesia, come si avverte nei componimenti che seguono, caratterizzati da un’assonanza di felici visioni che si rincorrono leggere in un’atmosfera di serenità e di pace…
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MENTE SUL DAVANZALE A PRIMAVERA
di Maurizio Soldini
Mente sul davanzale di rimpetto
seduta sulla crepa del muro
la pianta di capperi nitidi e bianchi
bagliore del giorno di primavera
sveglia gli istinti d’amore
sui terrazzi di rinverditi tremori
svolazzo di tende e profumi
ancipiti smerli di nuvole
rosato idioletto di vita in fuga
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UN PRATICELLO DI PERIFERIA
di Giancarlo Castagna
Un praticello.
Un praticello verde,
di periferia,
che sta davanti proprio a casa mia.
Ma in questi giorni
di prima primavera
è tutto verde
di nuova erba sottile.
È tutto bianco
di nuove margherite,
e tutto azzurro
di “occhi di Madonna”.
Sta lì
davanti a me per tutto l’anno
ma non lo degno mai
di sguardo non furtivo,
ché non mi dice nulla
fino a quando
non si riempie di fiori e mi sorride.
Anch’io sorrido a questo suo splendore
ch’è fresco e nuovo d’una nuova vita,
anch’io vorrei vestirmi di colori
e di pensieri freschi di speranza
e cantare con lui lode al Signore.
Cammino svelto:
vado al mio lavoro
con una nuova gioia dentro il cuore:
è, oggi, un nuovo giorno,
e forse ancora,
dentro l’animo mio,
risplenderà l’aurora.
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PRIMAVERA
di Cesare Pavese
Sarà un volto chiaro.
S’apriranno le strade
sui colli di pini e di pietra…
I fiori spruzzati
di colore alle fontane
occhieggeranno come
donne divertite: le scale
le terrazze le rondini
canteranno nel sole.
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È PRIMAVERA
di Giuseppe Villaroel
Il sole batte, con le dita d’oro,
alle finestre. Uno squittio sottile
è sui tetti. Nell’orto la fontana
ricomincia a cantare. È primavera.
La chiesa, in alto, con le croci accese
i monti immensi con le cime rosa,
le strade bianche con gli sfondi blu.
È primavera. È primavera.
Il cielo spiega gli arazzi delle nubi al vento.
L’albero gemma. Verzica la terra.
Nel cortile la pergola è fiorita.
Ai balconi: le donne in vesti chiare.
È primavera. È primavera.
Il mare ha un riso azzurro e un brivido di seta.
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CHI SEI TU, LETTORE
di Rabindranath Tagore
Chi sei tu, lettore, che leggerai le mie poesie tra cento anni?
Non posso mandarti un solo fiore di questa ricca primavera,
né darti un solo raggio d’oro delle nuvole
che mi sovrastano.
Apri le tue porte, guardati intorno.
Nel tuo giardino in fiore cogli i fragranti ricordi
dei fiori sbocciati cento anni fa.
Nella gioia del tuo cuore che tu possa sentire
la vivente gioia che cantò, in un mattino di primavera,
mandando la sua voce lieta, attraverso cento anni.
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I poeti che intendono partecipare al Premio di poesia spirituale e umanità “G. Jovine – Il linguaggio dell’anima” devono inviare le loro opere, entro il 31 maggio 2016, all’indirizzo email: zenit.poesia@gmail.com
Finalità del Premio – ispirato ai temi della pace, dell’amore, della fratellanza, della condivisione e dell’accoglienza – è contribuire ad una nuova cultura dell’incontro, riaffermando il valore della poesia come linguaggio universale, capace di accomunare culture, popoli e tradizioni.
Ogni partecipante potrà presentare da una a tre poesie, ognuna delle quali non dovrà superare i trenta versi. Alle opere in concorso dovranno essere allegati: i dati anagrafici dell’autore, una breve nota biografica, l’indirizzo e-mail, i recapiti telefonici e postali.
La Commissione giudicatrice del Premio è composta da: Renzo Allegri, Roberto Bignoli, Antonio Gaspari, Rosario Giuffré, Paolo Gulisano, Carlo Jovine, Cristiana Pegoraro, Alessandro Rivali, Enrico Vanzina, Pamela Villoresi.
La consegna dei premi avverrà nell’ambito del Narnia Festival, una grande kermesse d’arte, musica e cultura che si svolgerà, dal 10 al 31 luglio 2016, nella suggestiva cornice dei siti archeologici di Narni.
Il regolamento del Premio, può essere scaricato a questo link:
http://www.orbisphera.com/Attachments/Zenit-regolamento-premiopoesia.pdf
I colori della primavera in poesia
Il cromatismo dei versi e delle parole per esaltare la bellezza della natura