Mons. Santo Marcianò

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Afghanistan. Mons. Marcianò ai soldati italiani: “La Chiesa vi è grata”

Recatosi in missione durante la Settimana Santa, l’Ordinario Militare ha incontrato il contingente italiano, congratulandosi per il servizio svolto in questi anni

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In occasione delle festività pasquali, l’Ordinario Militare, monsignor Santo Marcianò si è recato in visita al contingente italiano in Afghanistan. Ad Herat si è intrattenuto da venerdì a stamattina. Precedentemente, aveva presieduto la Messa in Coena Domini presso l’aeroporto militare di Al Minhad (Emirati Arabi Uniti), dove ha sede una base internazionale che vede impegnati circa cento nostri militari.
Nella città afghana, poi, accolto dal generale Mauro D’Ubaldi, ha incontrato i soldati italiani lì impegnati. Venerdì, presso Camp Arena, ha guidato la Via Crucis, riservando tutta la giornata di sabato agli incontri con i soldati dei diversi corpi operanti sul posto: carabinieri, genio militare, ecc.
La veglia della notte santa, concelebrata dal segretario particolare don Santo Battaglia e dal cappellano militare don Carlo Lamelza, ha preparato alla celebrazione della domenica di Pasqua, nel corso della quale alcuni militari hanno ricevuto la cresima.
Più volte mons. Marcianò ha ripreso quanto già espresso nel messaggio pasquale rivolgendosi ai militari impegnati nelle missioni estere. “Servono le vostre mani – ha sostenuto – chiamate a contrastare le mani armate per portare difesa e sicurezza, con la presenza tra la gente, la collaborazione in disegni strategici, l’impegno in missioni internazionali…”.
“Il momento difficile che il mondo vive – ha proseguito – vi chiama in causa in modo speciale, interpella il vostro coraggio, la competenza, la dedizione totale fino al rischio della vita, lo stile che vi contraddistingue quali convinti operatori di pace”.
“E la comunità umana, la Chiesa tutta vi è grata per questo. Ma servono – ha ribadito in conclusione – anche le mani di una comunità internazionale che non può continuare a ignorare come la lotta al terrore richieda armi diverse”.

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ZENIT Staff

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