Lettura
La liturgia eucaristica della Pasqua ha un legame profondo con la testimonianza apostolica della risurrezione di Cristo. Gli Apostoli, infatti, sono i testimoni accreditati dell’evento e, quindi, meritano grande attenzione e assenso del cuore. Ma è il Vangelo a presentarci il sepolcro vuoto, che reca indizi inequivocabili di un evento divino: i teli e i lini che avvolgevano il cadavere di Gesù, sono al loro posto, non manomessi, come l’involucro di una crisalide volata via. L’altro discepolo, corso insieme a Pietro, «entrò nel sepolcro, e vide e credette». Credere: questa è la meta anche del nostro pellegrinaggio al sepolcro lasciato vuoto dal Risorto.
Meditazione
La risurrezione del Signore è l’evento decisivo per i cristiani, per l’umanità e per il cosmo. Essa è la risposta di Dio che corregge il corso della storia fallimentare degli uomini, disgregati dal peccato nel loro cuore e nelle loro relazioni. Il disegno di Dio raggiunge lo scopo di risanare le ferite dell’uomo e ridare senso e contenuto alla storia, riscattata dalla risurrezione e dalla signoria di Cristo. L’umanità gloriosa del Risorto diviene il modello e l’anelito di ogni uomo. La Pasqua di risurrezione è il dono della vita nuova scaturita da Gesù risorto e comunicata a ogni credente dal battesimo, che è comunione con la morte e la risurrezione di Cristo. L’esistenza terrena dell’uomo non è più dominata dal peccato, perché Gesù lo ha sconfitto sulla croce mediante il suo sangue. La fede ci dà accesso al Signore risorto. Essa è risvegliata dai “segni”, ma certificata dalle Scritture e dalla testimonianza apostolica. Gli stessi discepoli “non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risuscitare dai morti”. Credere è scommettere sulla verità della sua Parola. Nel racconto della “tomba vuota” il Vangelo vuole mostrare la difficoltà, incontrata anche da coloro che sono vissuti con Gesù, ad accettare il mistero della risurrezione. Maria di Màgdala, Pietro e Giovanni mostrano le diverse reazioni suscitate dall’evento, ma ci aiutano ad accogliere e leggere gli avvenimenti con gli occhi di Dio. La fede nella Pasqua, benché sia un dono, è anche un evento preparato, profetizzato e ora compiuto. La Pasqua di Cristo deve rigenerare anche i nostri comportamenti: di qui comincia il nostro compito di uomini rinnovati, rinati alla speranza.
Preghiera
Ti rendiamo grazie, o Dio, nostro Padre, per questa festa, la più gioiosa di tutte, in cui si manifesta l’audacia del tuo amore. Sii benedetto, Signore, perché ravvivi la nostra speranza e ci assicuri che l’umanità non può andare perduta.
Agire
La Pasqua ci deve liberare dallo scetticismo, dalla sfiducia e dal disimpegno. Ricominciamo sul serio a offrire al mondo la grande energia di novità e di riscatto che la Pasqua ci dona.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Francesco Pio Tamburrino, Arcivescovo emerito di Foggia-Bovino, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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L’Agnello ha redento il suo gregge
Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Domenica di Pasqua, Risurrezione del Signore