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Bruxelles: attacco al cuore dell’Europa

Almeno 34 morti e oltre un centinaio di feriti in un attentato kamikaze all’aeroporto. Un’altra esplosione in metropolitana

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Il terrore torna a scuotere l’Europa e stavolta ad essere colpita è la sua città simbolo, Bruxelles, capitale e centro nevralgico di un processo di integrazione lungo sessant’anni. Un attacco mirato, dunque, che avviene a soli 4 mesi dalle stragi di Parigi, ancora una volta rivendicato dai jihadisti dello Stato Islamico.
Due esplosioni verificatesi stamattina, verso le 8, presso l’aeroporto di Zaventem hanno provocato almeno 14 morti e oltre trenta feriti, mentre la deflagrazione avvenuta presso la fermata della metropolitana di Maalbek, a poca distanza dalla sede della Commissione Europea, ha ucciso circa 20 persone ferendone 106. Un’altra esplosione è avvenuta invece alla fermata Schuman.
L’esplosione in aeroporto è avvenuta in prossimità dei banchi di accettazione della American Airlines. Alcune esclamazioni in arabo poco prima della tragedia toglierebbero ogni dubbio: si è trattato di un attacco kamikaze. Nel trambusto della fuga, molti passeggeri sono stati fatti evacuare sulla pista di atterraggio, da dove, al momento non possono muoversi. Alla chiusura dello scalo, tutti voli diretti a Bruxelles, sono stati deviati verso l’aeroporto di Charleroi.
Dopo la convocazione del consiglio di sicurezza, il governo belga ha proclamato l’allarme al massimo livello su tutto il territorio nazionale. A Bruxelles, traffico paralizzato, per permettere l’afflusso di ambulanze verso il luogo dell’attentato, mentre anche i collegamenti verso l’aeroporto sono stati interrotti.
La strage arriva a poco più di 48 ore dall’arresto di Salah Abdelsalam, uno dei responsabili delle stragi di Parigi dello scorso 13 novembre. L’uomo è stato catturato dopo quattro mesi di latitanza, durante i quali l’allarme attentati è rimasto sempre ai massimi livelli. E nella sua rivendicazione, l’Isis ha parlato di “una risposta” all’arresto dell’uomo.
“Costernati” i vescovi del Belgio esprimono in una nota il loro cordoglio e condividono “l’angoscia di migliaia di viaggiatori e delle loro famiglie, di professionisti dell’aviazione, dei cittadini e delle squadre di soccorso”. I presuli affidano le vittime “alle preghiere di tutti in questa nuova situazione drammatica” e ricordano che i cappellani dell’aeroporto “sono al servizio di tutti e fornire il necessario sostegno spirituale”. “Che l’intero paese possa vivere questi giorni con una grande responsabilità civica”, è il loro auspicio.
Anche il cardinale arcivescovo di Esztergom-Budapest, Péter Erdő, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, ha deplorato l’“atto disumano”, assicurando la propria “preghiera per le vittime” ed esprimendo la propria “vicinanza alle loro famiglie”. “In questo tempo tormentato – ha detto – invito a non lasciarci sopraffare dalla paura e a pregare per la pace in Europa, in Medio Oriente e in tutto il mondo”.

Da parte sua il nunzio apostolico a Bruxelles, monsignor Giacinto Berloco, ai microfoni di Tv2000 ha detto: “Preghiamo tanto in questa settimana santa affinché il Signore cambi i cuori di queste persone”.  “È difficile– ha aggiunto – entrare nella mente di queste persone. Molte volte sono persone che si sentono forse emarginate o che hanno un’idea della convivenza molto diversa da quella che abbiamo noi. Sono persone che vogliono imporre le loro idee, il loro modo di essere e vivere ad una società che ha altri valori come la convivenza, il rispetto e la fraternità. Questi hanno delle idee che sono molto lontane dai valori che viviamo, che abbiamo acquisito da tempo e che costituiscono il nerbo della vita sociale”.
L’Exécutif des Musulmans de Belgique (EMB), la comunità islamica del Belgio, ha invece “condannato fortemente e senza riserve” gli attentati, “atti di una crudeltà estrema commessi contro cittadini innocenti”. Unendosi al dolore dei familiari delle vittime e dei feriti, l’Emb lancia un appello a tutti i cittadini di fede musulmana, chiedendo “unità e raccoglimento per far fronte a tutte le forme di violenza e terrorismo”.
Intanto messaggi di solidarietà giungono da tutto il mondo. Dall’Italia, il presidente Sergio Mattarella afferma: “Gli ultimi, gravissimi attentati di Bruxelles confermano tragicamente che l’obiettivo del terrorismo fondamentalista è la cultura di libertà e democrazia”. Esprimendo il cordoglio per le vittime e “la più decisa condanna per gli esecrabili atti di violenza”, il capo di Stato ribadisce “la ferma convinzione che la risposta alla minaccia terroristica deve trovare saldamente uniti i Paesi dell’Unione Europea”. “Occorre affrontare questa sfida decisiva con una comune strategia, che consideri la questione in tutti i suoi aspetti: di sicurezza, militare, culturale, di cooperazione allo sviluppo. In gioco ci sono la libertà e il futuro della convivenza umana”, afferma Mattarella.
Preghiera e vicinanza spirituale “a tutto il popolo belga, e soprattutto a coloro che sono stati colpiti da attentati, alle loro famiglie, e alle persone vicine alle vittime” giungono anche dalla Conferenza episcopale polacca, per bocca del suo presidente, mons. Stanisław Gądecki. Egli sottolinea che “ogni atto terroristico, essendo espressione di una barbarie e di una codardia estreme, merita la massima condanna in quanto diretto contro l’inerme popolazione civile, senza esclusione di donne e di bambini”. E infine affida “alla Madre di Dio tutta la Chiesa del Belgio: i fedeli, e i loro pastori, implorando per il Paese pace e sicurezza”.
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ZENIT Staff

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