“Vi porto il saluto del Santo Padre Francesco che segue con grande interesse la vita di questa comunità cattolica, piccola, ma piena di energie”. Così il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, nella sua omelia per la cerimonia di consacrazione della cattedrale dell’Esarcato apostolico di Bulgaria, dedicata all’Assunzione della Vergine Maria, che, costruita nel 1924, era stata solo benedetta.
Il porporato è arrivato oggi a Sofia e vi rimarrà in visita ufficiale fino a domani. Alla consacrazione – riferisce la Radio Vaticana – era presente anche il metropolita ortodosso Antonij, responsabile dell’Europa occidentale, e alcuni rappresentanti delle autorità, tra cui il presidente del parlamento bulgaro, Tsetska Tsatcheva, il vicepresidente della Repubblica, Margarita Popova, e il vicepremier, Meglena Kuneva. Hanno concelebrato con il card. Parolin il nunzio apostolico, mons. Anselmo Guido Pecorari, il presidente dei vescovi bulgari, mons. Christo Proykov, e gli altri due vescovi cattolici.
Nella sua omelia, il Segretario di Stato ha esortato i cattolici bulgari a mantenere vivo lo spirito dei Santi Cirillo e Metodio “insieme ai fratelli ortodossi”, incoraggiandoli “ad essere accoglienti verso le altre confessioni religiose e di quelli senza riferimento religioso”. “In modo particolare in questo Anno di misericordia – ha detto – vi invito ad essere attenti ai più poveri, ai bisognosi, ai sofferenti e agli emarginati”.
Cardinal Parolin - Foto © ZENIT - HSM
Il cardinale Parolin consacra una Chiesa mariana a Sofia
Arrivato oggi in Bulgaria, il Segretario di Stato rimarrà in visita ufficiale fino a domani. La cattedrale dell’”Assunzione della Vergine Maria” è sede dell’Esarcato apostolico
Il cardinale ha poi ricordato che “in questa chiesa hanno pregato mons. Angelo Roncalli – primo delegato apostolico in Bulgaria, in seguito Papa Giovanni XXIII – e Papa Giovanni Paolo II”. Un pensiero anche al grande ruolo svolto nella storia dai martiri bulgari, dal vescovo Evgenij Bosilkov e dai tre padri Assunzionisti fucilati dai comunisti.