Quando il giovane Roncalli scriveva su “La Vita Diocesana”

Raccolti per la prima volta in un volume gli articoli che rivelano le doti giornalistiche del futuro San Giovanni XXIII

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Un’inedita raccolta degli articoli del futuro san Giovanni XXIII, dal titolo «La vita diocesana». I. all’ombra di san Carlo Borromeo (1909-1910), a cura di Francesco Mores (Edizioni Studium, Roma 2016), è stata presentata ieri, presso la Sala Funi della Fondazione Banca Popolare di Bergamo, dal prof. Giovanni Maria Vian, direttore de L’Osservatore Romano, e dal prof. Annibale Zambarbieri, dell’Università di Pavia.
Tra le diverse personalità che hanno gremito la Sala Funi anche il vicario generale della Diocesi di Bergamo, monsignor Davide Pelucchi, in rappresentanza del vescovo Francesco Beschi. Primo di tre tomi, il volume raccoglie per la prima volta gli scritti di Angelo Giuseppe Roncalli per il periodico «La vita diocesana» dal 1909 al 1910, organo ufficiale della Diocesi di Bergamo.
Negli articoli il giovane don Roncalli dà prova di essere un acuto saggista, capace di trattare con grande competenza argomenti di carattere storico, liturgico o artistico, come la visita pastorale di san Carlo Borromeo a Bergamo nel 1575, ma anche di presentare in stile giornalistico temi di attualità, come lo sciopero di Ranica del 1909, uno dei primi in Italia a vedere l’ampia adesione del mondo cattolico.
Con un paziente lavoro di analisi e di confronti, il curatore è riuscito in un’impresa non facile: stabilire i criteri grazie ai quali è possibile verificare l’indicazione con la quale Papa Giovanni, in una nota del 1960, attribuiva a sé, siglandoli con una “r”, la maggior parte dei contributi, spesso non firmati, apparsi sul periodico diocesano dal 1909 al 1914.
Le note roncalliane offrono uno spaccato vivace della Chiesa bergamasca in tempi difficili, segnati da una mentalità sempre più attratta dagli ideali del socialismo. Da queste note emergono alcune scelte di fondo che qualificano la pastorale diocesana nell’episcopato di mons. Radini Tedeschi: la cura per la formazione dei giovani; la promozione della dignità e del ruolo sociale ed ecclesiale delle donne; la presenza attiva e solidale nel mondo del lavoro. Grande importanza è assegnata al rinnovamento liturgico e spirituale.
All’ombra di Carlo Borromeo è il titolo di questo 1° volume. Tale scelta appare ampiamente giustificata dal fatto che negli anni 1909-1910 sono particolarmente numerosi e di rilievo i riferimenti a san Carlo Borromeo, di cui si celebrava il III centenario della canonizzazione. Sullo sfondo della tradizione borromaica e dei suoi validi continuatori, l’azione pastorale della Chiesa orobica evita scelte azzardate e insieme osa coraggiose novità.
La pubblicazione fa parte del progetto “Roncalli e Bergamo” promosso dalla Fondazione Papa Giovanni XXIII con il sostegno della Fondazione Banca Popolare di Bergamo Onlus.
Solo qualche mese fa ha visto la luce un altro importante tassello di questo progetto, il volume Ad Omnia. Zibaldone della formazione roncalliana, che raccoglie gli appunti inediti del chierico Roncalli.
Queste due prime opere sono il frutto di un triennio di ricerche e di studi che i curatori hanno condotto in sinergia con il Comitato scientifico della Fondazione Papa Giovanni XXIII, recentemente rinnovato e particolarmente qualificato, con l’Università Cattolica del S. Cuore, la Scuola Normale di Pisa e altre importanti realtà accademiche italiane.
Al di là dei notevoli risultati ottenuti, tale lavoro costituisce un esempio di metodo e di stile, che a partire dalla valorizzazione della realtà locale, sa mettersi in dialogo con prospettive più ampie. La collana si arricchirà con la pubblicazione di altri saggi significativi del periodo bergamasco di Roncalli.
Il dott. Emilio Zanetti, Presidente della Fondazione Banca Popolare di Bergamo Onlus ha spiegato che “Con il sostegno di questo progetto la Fondazione Banca Popolare di Bergamo conferma e offre un’ulteriore testimonianza della propria sensibilità per la storia e la cultura dell’intero territorio bergamasco, e riconosce il valore umano e spirituale di san Giovanni XXIII, figura che più di tutti ha dato lustro e onore alla nostra Città e Provincia, portando il nome di Bergamo in tutto il mondo. A questi lavori in corso guardano con interesse non solo istituzioni ecclesiastiche e locali, ma anche realtà culturali internazionali”.
Don Ezio Bolis, Direttore della Fondazione Papa Giovanni XXII, presente all’incontro insieme al Presidente dott. Armando Santus, ha concluso precisando che in Roncali “Lo studio storico non è mero passatempo, ma strumento necessario per progettare una prassi pastorale solidamente fondata sul Vangelo e sulla genuina tradizione della Chiesa”
 
 

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ZENIT Staff

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