The Seven Acts of Mercy

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Dal Medioevo a oggi: la Misericordia cambia la storia

Dal 16 al 17 marzo, il convegno internazionale alla Lateranense, promosso dalla Pastorale Universitaria di Roma

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In preparazione al Giubileo dei docenti universitari, il Vicariato di Roma, in collaborazione con la Consulta Universitaria di Storia del Cristianesimo e delle Chiese, promuove il convegno internazionale Misericordia, riconciliazione, società. Storia del Cristianesimo e studi storico-religiosi: percorsi e approfondimenti.
Ospitato dalla Pontificia Università Lateranense, il 16 e 17 marzo, il convegno sarà introdotto dai saluti di monsignor Lorenzo Leuzzi, direttore dell’Ufficio della Pastorale Universitaria della Diocesi di Roma, e di monsignor Enrico Dal Covolo, rettore della Lateranense.
Scopo della due giorni è riflettere sul ruolo del cristianesimo nella società europea e non solo, con particolare riguardo al lavoro dei docenti di storia del cristianesimo nelle università laiche italiane ed europee.
Verrà illustrato il percorso del cristianesimo nella storia della società europea e come questa, grazie al cristianesimo, sia cambiata. Attualizzando, il convegno studierà il ruolo delle religioni e del cristianesimo nell’ambito dei cambiamenti attuali, il rapporto tra i fedeli cristiani e l’annuncio agli altri (inculturazione), le differenze tra la teologia e l’antropologia cristiane e le teologie ed antropologie delle altre religioni. Un focus particolare sarà riservato al metodo storico come strumento di ricostruzione degli eventi.
L’altro grande tema è la trasformazione delle istituzioni, delle legislazioni e dell’organizzazione sociale, a partire dal cambiamento delle singole persone, in quel passaggio che rende una società cristiana nel senso maturo del termine.
“Nostro scopo sarà quello di leggere gli eventi, come patrimonio comune dei gruppi religiosi – spiega a ZENIT Renata Salvarani, docente di Storia del Cristianesimo e di Storia Medioevale all’Università Europea di Roma, che mercoledì, alle 15.30, terrà una relazione dal titolo Elementi per una riflessione su metodi e questioni critiche e che curerà le conclusioni del convegno -. Più che mai è importante avere l’occhio e il riscontro dello storico a fronte dei problemi, anche per risalire ai problemi di oggi”.
La seconda giornata di convegno affronta il tema della misericordia nelle diverse epoche, a partire dall’esperienza medievale nell’accoglienza dei lebbrosi, fino all’esercizio della misericordia in tempo di guerra, nel Medioevo fino all’epoca moderna, in particolare nel magistero dei pontefici.
“Il tema della misericordia è dunque un passepartout per applicare un metodo alla storia del cristianesimo”, ha commentato la prof.ssa Salvarani, aggiungendo che al convegno si spiegherà “perché è necessario parlare del cristianesimo nella storia nell’ambito del cambiamento della società, non come teoria o come qualcosa di avulso ma all’interno dell’esperienza e anche degli errori”.
Un aspetto particolare sarà la trattazione della storicità dei Vangeli, attraverso la comparazione dei testi sacri canonici con le fonti storiografiche dell’epoca, vedendo come le parole e l’esempio di Gesù sono stati declinati nelle diverse narrazioni, comprese quelle che sono state incluse nei testi canonici del patrimonio neotestamentario.
“È un problema che si ripropone e che evidenzia un volta di più l’importanza di fare storia, non soltanto esegesi dei testi – prosegue Salvarani -. Si illustra come nasce e come si articola la comunità cristiana, trovandoci di fronte ad una pluralità di gruppi cristiani e come l’unità sia frutto di un percorso successivo intorno al vescovo di Roma. Anche questo è un tema che rimane aperto”.
Un altro argomento che pone un parallelo con l’attualità è quello delle migrazioni: mentre oggi sono sempre più massicci i flussi dall’Africa, dal Medio Oriente e dall’Asia sudoccidentale verso l’Europa, nei primi anni del cristianesimo, il movimento era Nord-Sud, con le invasioni barbariche.
“Sarà interessante prendere in esame quali sono gli atteggiamenti dei cristiani, con tutti i distinguo del caso, e quali sono quelli delle istituzioni cristiane, a partire dal papato”, ha sottolineato Salvarani ricordando come ci siano stati papi, come San Gregorio Magno, che dedicarono “grande attenzione alla questione dell’arrivo delle popolazioni barbariche, longobardi in particolare, con l’obiettivo di garantire la pace e la sicurezza delle popolazioni preesistenti, preoccupandosi però anche di mediare con le popolazioni in arrivo, di rispettare i prigionieri, di sfamare i romani che non hanno da mangiare, di farsi carico delle necessità pratiche, esercitando nel medio-lungo periodo, anche un’attività diplomatica di primo piano”. Questa attività di conversione e di assimilazione delle etnie barbariche “avvenne per i longobardi ma non per altre popolazioni come, ad esempio, i vandali che cessano di esistere sul piano identitario”.
Un ambito che inevitabilmente andrà affrontato è quello “sociale”, partendo dalla modalità di sviluppo delle opere di misericordia nel corso della storia, e come poi la misericordia, effettivamente cambi la società, a partire dai primissimi decenni del cristianesimo, con l’adozione dei bambini abbandonati o deformi negli istituti familiari, la liberazione degli schiavi, l’accoglienza dei malati (ad esempio con i lebbrosari) e il superamento dell’idea che il male fisico sia la punizione del peccato, andando incontro al diverso, chiunque esso sia, come nell’esperienza di San Francesco.
A questo proposito, sarà dedicata un’intera mattinata al Medioevo, illustrando come, in quei secoli, attraverso le opere di misericordia, la società – sia pure lentamente e faticosamente – cambia, passando dalla violenza e dall’abbandono di persone lasciate per strada a causa delle pestilenze, a un’inclusione di tutte le categorie di deboli nelle quali viene visto Gesù Cristo, come si può intuire, ad esempio, dalla raffigurazione iconografica di San Cristoforo, che – a seconda delle tradizioni – porta con sé sulle spalle una vecchietta o un lebbroso, che simboleggia Gesù stesso. Questa rappresentazione di San Cristoforo è il segno di un vero e proprio cambiamento di mentalità, in un’epoca in cui nascono i primi ospedali, i punti d’accoglienza per bambini abbandonati e la distribuzione di cibo.
Ultimo ma non ultimo: il convegno affronterà il tema molto attuale del legame tra la religione e la violenza: fino a che punto si può parlare di misericordia nelle relazioni sociali a sfondo religioso? Si cercherà di capire come si è arrivati a questo scontro, in base a quali idee, a quale idea di Dio e a quale idea di pace. Si rifletterà se l’idea di scontro è inevitabile o se, al contrario, ci sono altre declinazioni delle fedi religiose che consentono una coesistenza.
 

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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