Papa Francesco ha concluso gli esercizi spirituali di Quaresima, menzionando un suo illustre confratello del passato: San Francesco Saverio (1506-1552), patrono dei missionari.
A padre Ermes Ronchi, che ha predicato le meditazioni da domenica scorsa fino a stamattina, e a tutti i membri della Curia Romana riunitisi presso la Casa del Divin Maestro ad Ariccia, il Pontefice – secondo quanto riferito dall’Osservatore Romano, ha esortato a riscoprire il “coraggio di sognare” che ha segnato la vita di santi come San Francesco Saverio, che per tutta la vita coltivò il sogno di arrivare in Cina.
Nativo di Javier, in Navarra (Spagna), Francisco de Jasso Azpilcueta Atondo y Aznares de Javier, originario di una nobile famiglia, si vide confiscati tutti i suoi beni da parte di Ferdinando il Cattolico, che sconfisse gli autonomisti navarrini filofrancesi.
Francesco riparò dunque in Francia, dove conobbe Sant’Ignazio di Loyola, con il quale, assieme a San Pietro Favre, nel 1534, compose il primo nucleo della Compagnia di Gesù.
Ordinato sacerdote nel 1537, Francesco Saverio fu incaricato nel 1540 da papa Paolo VI, dietro impulso del re del Portogallo Giovanni III di andare ad evangelizzare le Indie Orientali. Il santo approdò a Goa, in India, nel 1542, spingendosi poi verso Taiwan, poi – forse – verso le Filippine.
Nel 1545, partì per la penisola di Malacca, poi nel 1549 iniziò ad evangelizzare il Giappone. Per coronare il suo ultimo sogno, Francesco Saverio salpò alla volta della Cina nel 1552 ma si ammalò durante il viaggio e si spense nell’isola di Sancian.
Il Papa: “Riscopriamo il coraggio di sognare”
Al termine degli esercizi spirituali della Curia Romana, il Pontefice menziona il suo confratello gesuita San Francesco Saverio