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Lombardi: “Bergoglio, un maestro, un leader credibile…"

Traendo un bilancio dei primi tre anni di pontificato, padre Lombardi individua in Papa Francesco un punto di riferimento per gli umili e per i potenti

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A conclusione del suo terzo anno di pontificato (domenica prossima si celebra la sua elezione al soglio di Pietro), sta crescendo la “autorevolezza” di papa Francesco come “maestro dell’umanità, della Chiesa e dell’umanità, in una prospettiva globale”. Lo ha dichiarato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, in un’intervista alla Radio Vaticana, traendo un bilancio dell’operato di Bergoglio.
I temi affrontati dal Santo Padre nei suoi discorsi, ha osservato Lombardi, “toccano veramente tutti”: la pace e la guerra, le problematiche della globalizzazione, la “cultura dello scarto”.
In particolare nell’ultima enciclica Laudato si’, il Papa “è riuscito a dare una visione complessiva delle domande urgenti e cruciali dell’umanità di oggi e dell’umanità di domani”.
In generale, secondo il portavoce vaticano, Francesco si sta confermando un “maestro” e un “leader credibile”, in grado di dare un “orientamento” all’umanità, a guidarla “in una situazione che – per molti aspetti – è di grande incertezza”, diventando un punto di riferimento anche per “i potenti di questa terra. E i potenti e i poveri sono ugualmente importanti e necessari per guardare al cammino dell’umanità verso il domani”, ha aggiunto Lombardi.
Parlando dell’Anno della Misericordia, il gesuita ha sottolineato come la parola “misericordia”, intesa come “annuncio della presenza e della vicinanza dell’amore di Dio” sia, in realtà, una caratteristica del “messaggio” e del “servizio” di papa Francesco, già “dall’inizio stesso del suo Pontificato”.
Ne è scaturito, dunque un Giubileo non “centralistico” ma “sparso per il mondo”, in cui Roma rimane il “cuore naturale del cammino della Chiesa, ma la misericordia di Dio la si può incontrare passando attraverso porte che si trovano in tutti i luoghi del mondo”.
Rinnovando l’attenzione alle “opere di misericordia materiali e spirituali”, il Papa propone una “spiritualità tutt’altro che disincarnata, perché si traduce immediatamente anche nelle opere della carità”, a beneficio in particolare dei “poveri”, delle “periferie” e delle “persone scartate e oggetto di emarginazione”.
La riforma della Chiesa avanzata e auspicata da Bergoglio si richiama al principio della “Ecclesia semper reformanda”, grazie ad un Papa che, giunto “dalla fine del mondo, cioè da una prospettiva nuova”, sta dimostrando di saper “vedere e cogliere le attese di rinnovamento della Chiesa e delle sue strutture di governo in funzione della missione universale”. Una riforma che il Santo Padre sta portando avanti in un clima di “continua ricerca di obbedienza allo Spirito Santo” e “al Vangelo, con fiducia, con speranza e con grande libertà”.
Con questo spirito di obbedienza, sono stati portati avanti gli ultimi due Sinodi sulla famiglia, esprimendo un “desiderio di andare con fiducia e con coraggio al cuore di grandi interrogativi pastorali sui punti qualificanti della vita cristiana, incarnata nella quotidianità, lasciandosi interrogare dai problemi posti dal tempo di oggi, ma sempre con la guida del Vangelo”.
Quanto alle critiche che spesso giungono al Pontefice proprio dal mondo cattolico, padre Lombardi ha spiegato il fenomeno con il fatto che “camminare in terreni nuovi, cercare di rispondere a questioni che vengono poste con grande urgenza da un mondo che sta cambiando è qualcosa che naturalmente provoca preoccupazione, provoca timore, provoca incertezza; si cammina in un campo che, per molti aspetti, è oscuro”.
Muoversi “con coraggio, appoggiandosi “fondamentalmente alla fede e alla speranza, alla convinzione che lo Spirito Santo accompagna la Chiesa nel mettere in pratica la volontà di Dio nel tempo nuovo, non è così semplice” ma papa Francesco sa farlo “con coraggio e realismo”.
Il Santo Padre è dunque consapevole che, quando la Chiesa si mette in cammino, come avvenne anche per Abramo, non sempre è noto “con totale chiarezza” quale sia il “punto d’arrivo” o il “disegno complessivo che va raggiunto”.
Tanti sono gli episodi di questi tre anni di pontificato che padre Lombardi ha detto di ricordare con particolare emozione, dicendosi particolarmente colpito dalla sua “attenzione ai malati” e dalla sua attitudine ad “abbracciare i sofferenti”, gesti di cui gli siamo “estremamente grati”.
La capacità del Papa di “manifestare in un modo così concreto, così libero, anche con gesti fisici, la sua vicinanza è un segno che lascia trasparire la vicinanza di Dio”, ha aggiunto in conclusione il portavoce vaticano.
[A cura di Luca Marcolivio]
 
 
 
 

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ZENIT Staff

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