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8 marzo. L'Umofc dedica la Giornata della donna alle Suore uccise in Yemen

La presidente Ruggieri: “Siamo a fianco delle donne perseguitate, oggetto di violenza nelle proprie case o le vittime di traffico, sfruttamento sessuale e utero in affitto”

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Nella Giornata della donna l’Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche (Umofc/Wucwo), mentre si rallegra per l’annunciata canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, dedica il pensiero alle 4 suore della sua congregazione barbaramente uccise in Yemen “martiri del nostro tempo, martiri della misericordia”.
Con loro, l’associazione si rivolge alle donne perseguitate, oggetto di violenza nelle proprie case e nelle strade, alle donne che a causa della stato di indigenza e povertà sono vittime di traffico per sfruttamento sessuale, per essere sottoposte all’utero in affitto in nome di una “finta libertà di azione”.
“Vogliamo esprimere la nostra solidarietà a quelle donne che sono costrette a lasciare il proprio paese a causa delle guerre, delle persecuzioni, dei cambiamenti climatici, della povertà”, scrive la presidente mondiale dell’Umofc, Maria Giovanna Ruggieri, in una lettera indirizzata a tutte le organizzazioni. “La festa della donna dell’8 marzo – aggiunge – ci sollecita a riflettere sulle donne nelle diverse realtà in cui l’Umofc da oltre un secolo è impegnata per il rispetto e la promozione della dignità delle donne in ogni ambito. Molti passi sono stati fatti ma il cammino è ancora lungo”.
“Papa Francesco – prosegue la presidente Umofc – ci sta incoraggiando moltissimo, ci rendiamo conto che il suo messaggio rivolto a tutti richiede a tutti un cambiamento profondo di mentalità, sottolineando che ‘le rivendicazioni dei legittimi diritti delle donne, a partire dalla ferma convinzione che uomini e donne hanno la medesima dignità, pongono alla Chiesa domande profonde che la sfidano e che non si possono superficialmente eludere’ (EG104)”.
“Come donne dell’Umofc – afferma la presidente Ruggieri – desideriamo  intessere relazioni significative con tutte e con tutti per contribuire alla globalizzazione della tenerezza auspicata da Papa Francesco e le conseguenze le viviamo spesso dolorosamente, ma sempre coraggiosamente e gratuitamente nei vari contesti geografici, culturali, esistenziali”.
“Siamo donne – ricorda – che operano nel quotidiano delle nostre comunità cristiane e delle nostre società per il rispetto della dignità di ogni persona, donne che accudiscono la propria famiglia, che contribuiscono con la propria professionalità allo sviluppo e al progresso, cercando di costruire in ogni ambito ponti di riconciliazione e perdono nelle situazioni più difficili”.
Per questo, conclude la presidente, andando oltre gli aspetti più superficiali della celebrazione dell’8 marzo, “la Giornata odierna diventa nuovo stimolo per perseguire gli obiettivi che l’Umofc si è data nell’ultima Assemblea mondiale di Fatima per il quadriennio 2014-2018 attivando progetti a favore della famiglia e del dialogo per la pace e la tolleranza, per la prevenzione delle dipendenze, per la lotta alla corruzione e al traffico degli esseri umani e per assicurare a tutti il diritto all’accesso all’acqua potabile”.
L’Umofc è un organismo fondato nel 1910 per promuovere la presenza, la partecipazione e la corresponsabilità della donna nella Chiesa e nella società. Oggi vi aderiscono 100 organizzazioni di tutti i continenti che coinvolgono oltre 5 milioni di donne. L’Umofc che collabora con diversi Pontifici Consigli della Santa Sede, rappresenta la voce delle donne cattoliche all’Onu a New York e Ginevra, all’Unesco a Parigi e alla Fao a Roma ed è impegnata nella Coatnet, una rete che si batte contro la tratta degli esseri umani.
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ZENIT Staff

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