Children of Gaza Strip

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Terra Santa. Sempre meno cristiani nella Striscia di Gaza

Almeno 30 i giovani emigrati dalla loro terra di nascita negli ultimi mesi, mentre nelle chiese si celebrano spesso funerali di anziani

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La piccola realtà cristiana della Striscia di Gaza continua ad assottigliarsi: nell’arco degli ultimi mesi, sono almeno trenta i giovani che hanno lasciato la terra in cui erano nati per emigrare, mentre nelle chiese si celebrano spesso i funerali degli anziani che terminano la loro vita terrena. Lo racconta padre Mario da Silva IVI, parroco della chiesa latina dedicata alla Sacra Famigia, in un reportage diffuso dai media ufficiali del Patriarcato Latino di Gerusalemme e ripreso dall’agenzia Fides.
Le partenze – viene annotato nel report – sono un sintomo che nessuno crede in un cambiamento vicino, rispetto a una condizione collettiva segnata dall’isolamento internazionale, dalla mancanza di lavoro e dalla minaccia mai sopita di nuove guerre.
I cristiani nella Striscia di Gaza aono ormai poco più di un migliaio. E la condizione in cui vivono forse li rende più pronti a riconoscere ciò che può custodire e far crescere, in ogni situazione, la speranza cristiana. Insieme al parroco, che appartiene all’Istituto del Verbo Incarnato, i ragazzi e le suore si recano periodicamente a distribuire aiuti in cibo alle famiglie più povere.
Racconta suor Milagro, dopo una giornata trascorsa a offrire quel servizio di carità: “Abbiamo sentito i racconti strazianti di persone disperate e affamate: nessuno lavora, i bambini sono numerosi, spesso ci sono malati gravi che necessitano di cure. Le abitazioni sono fatiscenti perché le pareti e il tetto sono di lamiera, e senza energia elettrica. Il freddo dell’inverno penetra dappertutto”.
La parrocchia latina sta portando avanti 12 progetti per creare spazi e avviare servizi a vantaggio della popolazione. Nel salone polivalente, inaugurato prima di Natale, cominciano a svolgersi regolarmente anche le attività tipiche di ogni oratorio: momenti di preghiera, catechismo, giochi in comune. Mentre il parroco spera che almeno 5 ragazzi cristiani di Gaza possano partecipare insieme a Papa Francesco alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù, in programma a Cracovia per il prossimo luglio.
Padre Mario da Silva si augura anche che le autorità israeliane concedano l’ingresso a Gerusalemme per i riti della prossima Pasqua anche ai giovani cristiani di Gaza della fascia di età 16-35 anni, normalmente esclusa nella concessione dei permessi.

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ZENIT Staff

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