“Ricorderemo ufficialmente Shahbaz Bhatti in aula mercoledì, nel quinto anniversario del suo assassinio”. Così Pier Ferdinando Casini ha aperto la conferenza Pakistan: a cinque anni dall’assassinio di Shahbaz Bhatti la persecuzione continua, organizzata dalla Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre e dall’Associazione Pakistani Cristiani in Italia oggi a Palazzo Madama.
“Non dobbiamo dimenticarci di sostenere le minoranze cristiane come quella pachistana”, ha affermato Alessandro Monteduro, direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre, raccontando come la fondazione pontificia abbia voluto invitare in Italia Monsignor Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi e presidente della conferenza Episcopale Pachistana, proprio per rendere omaggio a Shahbaz Bhattii.
Lo stesso Monsignor Coutts ha poi preso la parola, notando come “Shahbaz Bhatti fosse un uomo giusto e rappresenta un modello per tutti noi” ha dichiarato il presule ricordando la figura del ministro pachistano ucciso il 2 marzo 2011. “Lui ha dedicato la sua vita a proteggere le minoranze religiose in Pakistan e a migliorare le loro condizioni affinché potessero contribuire pienamente alla creazione di una società in cui tutti potessero convivere in pace e armonia”.
Monsignor Coutts ha descritto la realtà dei cristiani in Pakistan, un paese che ha visto negli ultimi anni aumentare esponenzialmente l’estremismo. A tal proposito il presule ha ricordato due recenti attentati contro delle istituzioni cristiane. L’attacco suicida avvenuto nella Chiesa di Ognissanti di Peshawar nel settembre 2013 e quello del marzo 2015 a Lahore nelle due Chiese del quartiere cristiano di Youhanabad.
L’arcivescovo ha inoltre descritto le gravi discriminazioni subite dai cristiani nel paese asiatico. “I non-musulmani non sono considerati cittadini al pari degli altri e devono subire discriminazioni in molti modi, specialmente quando si tratta di trovare lavoro oppure ottenere promozioni. Inoltre, nei programmi scolastici i libri di testo non preparano i ragazzi a vivere in una società moderna, multi-religiosa e multi-etnica. I non-musulmani vengono descritti in modo negativo. Nelle scuole statali, gli alunni non-musulmani si trovano spesso a dover affrontare la discriminazione nei loro confronti. E capita di frequente che agli studenti sia assegnato un tema dal titolo: ‘Invita un tuo amico non musulmano a convertirsi all’Islam’”.
Monsignor Coutts ha poi parlato della legge antiblasfemia: tra le principali cause di sofferenza dei cristiani e delle minoranze religiose. “Uno strumento che è molto efficace, specie se la persona contro la quale si punta il dito è un cristiano. In diverse occasioni la ‘caccia al blasfemo’ ha scatenato veri e propri massacri”.
Anche Shahbaz Bhatti è stato assassinato a causa della ‘legge nera’ perché ne aveva auspicato una revisione. “Si era appellato al Parlamento per modificare la Legge sulla Blasfemia. Lui non aveva commesso blasfemia, voleva soltanto impedire che la norma fosse utilizzata in modo improprio come spesso accade, ma per i fanatici anche solo il criticare la legge significa commettere blasfemia”. Monsignor Coutts ha sottolineato anche il grande desiderio da parte della Conferenza episcopale per l’avvio della causa di canonizzazione.
In chiusura è intervenuto il prof. Shahid Mobeen, Fondatore dell’Associazione Pakistani Cristiani in Italia, che ha rimarcato la necessità di ripristinare il ministero per le minoranze religiose, il dicastero guidato da Shahbaz Bhatti, a livello federale. “Nel quinto anniversario della morte di Shahbaz chiediamo che vi sia nuovamente un ministero federale dedicato alle minoranze religiose. Soltanto così sarà possibile proteggere i non musulmani e consentire loro di contribuire allo sviluppo del Paese”.
Il 2 marzo il Senato ricorderà Shahbaz Bhatti
Lo annuncia Pier Ferdinando Casini, Presidente della Commissione Esteri. Mons. Coutts: “Shahbaz Bhatti era un uomo giusto e rappresenta un modello per tutti noi”