Era una promessa già fatta nel 2008, ora potrebbe divenire realtà: il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha annunciato l’intenzione di chiudere “una volta per tutte” il supercarcere di Guantanamo.
Oggi il dipartimento della Difesa presenterà al Congresso americano il piano della Casa Bianca e del Pentagono per la chiusura del penitenziario nell’isola di Cuba, che attualmente ospita 91 detenuti e personale formato da circa 2.000 tra civili e militari. L’obiettivo è di realizzare tale piano prima della fine del suo mandato presidenziale.
Oggi il dipartimento della Difesa presenterà al Congresso americano il piano della Casa Bianca e del Pentagono per la chiusura del penitenziario nell’isola di Cuba, che attualmente ospita 91 detenuti e personale formato da circa 2.000 tra civili e militari. L’obiettivo è di realizzare tale piano prima della fine del suo mandato presidenziale.
“Anche il mio predecessore, il presidente Bush, ha detto che voleva chiuderlo”, ha spiegato Obama parlando dalla ‘Roosevelt Room’ della Casa Bianca. “Continueremo a trasferire in modo sicuro e responsabile in altri Paesi i 35 detenuti a cui il trasferimento è stato già approvato”. Il resto, ovvero i detenuti giudicati troppo pericolosi, saranno invece trasferiti in un penitenziario sul suolo statunitense.
La chiusura viene motivata con gli elevatissimi costi della struttura e con il fatto che viene utilizzata dalla propaganda dell’estremismo islamico per reclutare adepti. “Se qualcosa non funziona, dobbiamo cambiare corso. Da tempo è evidente che Guantanamo mina i valori americani e non aiuta la nostra sicurezza nazionale” ed “è controproducente nella lotta al terrorismo”, ha affermato Obama.
“Non è un parere mio ma degli esperti”, ha aggiunto, sottolineando che chiudere Guantanamo è “chiudere un capitolo della nostra storia e imparare la lezione dell’11 settembre”.
“Non è un parere mio ma degli esperti”, ha aggiunto, sottolineando che chiudere Guantanamo è “chiudere un capitolo della nostra storia e imparare la lezione dell’11 settembre”.