Cambio di guardia alla Radio Vaticana, dove, dopo 25 anni di servizio, padre Federico Lombardi lascia la direzione generale. Lo rende noto un Comunicato della Segreteria per la comunicazione della Santa Sede, senza però indicare una data specifica che, tuttavia, fonti interne segnalano nel prossimo 29 febbraio.
Padre Lombardi – che rimane direttore della Sala Stampa vaticana – è stato nominato direttore dei Programmi il 15 gennaio 1991 e successivamente, nel 2005, direttore generale, proseguendo la lunga tradizione di gesuiti alla guida dell’emittente. Fin dalla sua fondazione, 84 anni fa, per volontà di Pio XI che la avviò con il radio messaggio Qui arcano Dei (12 febbraio 1931), la Radio fu affidata infatti alla Compagnia di Gesù.
La fine della direzione di padre Lombardi conclude quindi un’epoca, traghettando la Radio del Papa sotto la guida della Segreteria per la comunicazione, di cui mons. Dario Edoardo Viganò è prefetto.
Insieme al gesuita, scade anche il mandato di Alberto Gasbarri quale direttore amministrativo, in pensione anche dall’incarico di organizzatore dei viaggi papali. Al loro posto – informa una nota della stessa Segreteria per la comunicazione – non saranno nominate “analoghe figure dirigenziali”, ma si procederà alla nomina di un Legale rappresentante e di un Responsabile dell’ufficio amministrativo.
Si tratta di Giacomo Ghisani, attualmente vicedirettore della Direzione generale della Segreteria per la Comunicazione e “ottimo conoscitore” della realtà della Radio per avervi lavorato molti anni come responsabile dell’Ufficio legale e Relazioni Internazionali.
A Ghisani farà riferimento il personale della emittente per le questioni amministrative, mentre per quanto riguarda l’attività redazionale e la situazione delle diverse redazioni linguistiche si riferirà al polacco padre Andrzej Majewski, attuale direttore dei programmi. Gli aspetti tecnologici, compresi acquisti e sviluppo progetti (cioè l’attività e le competenze dell’attuale Direzione Tecnica) spetteranno invece all’ingegnere Sandro Piervenanzi.
La Segreteria per la Comunicazione – sottolinea la nota – “seguirà con cura e attenzione tale processo, per agevolare soluzioni di eventuali difficoltà e garantirne il successo”. Il nuovo organismo è stato istituito da Francesco con il Motu Proprio del 27 giugno 2015, proprio con l’obiettivo di accorpare in un unico Dicastero curiale “tutte le realtà, che, in diversi modi fino ad oggi si sono occupate della comunicazione”. Quindi, oltre alla Radio Vaticana, anche il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali; la Sala Stampa della Santa Sede; il Servizio Internet Vaticano; il Centro Televisivo Vaticano; L’Osservatore Romano; la Tipografia Vaticana; il Servizio Fotografico e la Libreria Editrice Vaticana.
La nota della Segreteria spiega che, unitamente al progetto di fattibilità, in data 9 giugno 2015, era stata presentata al Consiglio dei Cardinali (il cosiddetto C9, istituito dal Papa per coadiuvarlo nella riforma della Curia romana) una timeline che indicava la gradualità del processo di unificazione delle realtà esistenti, anche se tutte avrebbero dovuto “proseguire nelle attività proprie, attenendosi, però, alle indicazioni date dalla Segreteria per la Comunicazione”.
Il processo è stato quindi avviato e, dal 1° Gennaio 2016, il Dicastero delle Comunicazioni Sociali, guidato da mons. Claudio Maria Celli, e la Sala Stampa vaticana “sono realtà già accorpate, sia dal punto di vista amministrativo sia del management”. Nulla viene modificato, invece, circa la competenza della Segreteria di Stato per quanto attiene alla comunicazione istituzionale.
Secondo la suddetta timeline, presentata e approvata, lungo il 2016 è previsto un lavoro “complesso ma certamente positivo” di accorpamento tra Radio Vaticana e Centro Televisivo Vaticano verso un nuovo organismo già ribattezzato RTV. Tale unificazione, di fatto, è stata avviata in parte nella pratica per alcuni servizi (ad esempio il servizio “cerimonie”, per la produzione e la distribuzione dell’audio e del video delle cerimonie papali e di altri importanti eventi vaticani) e per “il migliore impiego” di alcune risorse umane. In questa fase, il CTV continuerà a riferirsi a Stefano D’Agostini per l’ordinaria amministrazione.
“Il processo di ristrutturazione – spiega ancora la nota – si accompagna a quello della formulazione di nuovi Statuti non solo del Dicastero, ma anche del previsto Ente Collegato che garantirà la Rappresentanza legale sia nelle sedi istituzionali che in quelle europee ed internazionali. Oltre ai nuovi Statuti si provvederà anche alla riformulazione delle Tabelle organiche della nuova realtà unificata”.
“Il lavoro che ci attende – conclude – informa è una grande occasione per poter valorizzare, in entrambi gli Enti, le aree di eccellenza e il patrimonio costituito del multilinguismo e multiculturalismo”.