L’appello del Papa a “non alzare muri” è rimasto inascoltato in Ungheria, dove il premier Viktor Orban, all’indomani del vertice di Bruxelles, ha dichiarato: “La chiusura dei confini è giusta e noi continueremo a tenere chiusi i nostri confini con Serbia e Croazia e se necessario chiuderemo anche quello con la Romania”.
“A Bruxelles – ha aggiunti Orban difendendo le sue scelte sulla crisi dei migranti – è stato detto che bisogna difendere i confini esterni dell’Europa e che i migranti devono essere fermati”, perciò “l’Ungheria contribuirà alla chiusura del confine sud della Macedonia e la Bulgaria”.
“La posizione ungherese sull’emergenza dei migranti è stata sempre chiara: controllo, identificazione, e rimpatrio”, ha ribadito il premier, aggiungendo: “Noi siamo contro il ricollocamento e speriamo di poter scongiurare questo pericolo nelle settimane a venire nel blocco dei paesi del V4”, il cosiddetto ‘gruppo di Visegrad’ composto da Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia.
La questione dei profughi e la loro redistribuzione tra i Paesi della UE ha dominato – con non poca tensione – i lavori della seconda giornata del Consiglio europeo per i capi di Stato e di governo. Oltre all’Ungheria, anche l’Austria ha stabilito di applicare da subito il tetto giornaliero per le richieste d’asilo, mentre la Grecia è arrivata a minacciare il veto sull’accordo con la Gran Bretagna in caso di chiusura delle frontiere. Particolarmente aspro il dibattito tra Italia e Ungheria.
Foto © Guardia di Finanza - Ufficio Centrale Relazioni con il Pubblico
Migranti Ue. Ungheria: "Continueremo a tenere chiusi i nostri confini"
Lo ha dichiarato il premier Orban all’indomani del vertice di Bruxelles che ha visto accesi dibattiti tra i capi di Stato e di governo sulla crisi migratoria