Cardinale Fernando Filoni

Cardinale Fernando Filoni - Foto © ZENIT

Card. Filoni: "Ognuno ha diritto a vivere in pace"

Il prefetto di Propaganda Fide è intervenuto alla Conferenza sugli impatti religiosi dell’immigrazione nelle società europee, presso l’Università nazionale di Budapest

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“Credo che la conoscenza della storia del cristianesimo in Medio-Oriente – oggi Iraq – non sia una stravaganza culturale, ma piuttosto un approccio che permette di comprendere le ragioni e gli eventi drammatici di questa regione, di apprezzare la sua vita e la sua cultura, così come le testimonianze di fede e le motivazioni che stanno dietro all’attaccamento dei cristiani a questa terra”.
Così il card. Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, è intervenuto alla Conferenza accademica sugli impatti religiosi dell’immigrazione nelle società europee, che si svolge oggi presso l’Università nazionale di Budapest.
Il porporato – informa Fides – è intervenuto sul tema La Chiesa in Iraq: storia, sviluppo e missione dagli inizi ai nostri giorni dal momento che è autore di un libro sull’argomento, in fase di traduzione in inglese, spagnolo e arabo, “al fine di portare l’attenzione sulla bella storia di questa antica Chiesa orientale, conosciuta anche come Chiesa caldea”, di cui non esisteva una storia completa.
La Chiesa in Iraq ha le sue radici in una “piccola, antica comunità cristiana, che da duemila anni vive nella regione della Mesopotamia” ha spiegato il Card. Filoni. “In questa regione cento anni fa i cristiani raggiungevano il 15% della popolazione totale. Oggi sono dall’1 al 2%! Dal tempo del genocidio armeno (1,2 milioni di vittime) e l’uccisione di 250.000 caldei, armeni e siriani, sia cattolici che ortodossi, è iniziato un esodo dei popoli dalla regione, e queste migrazioni di massa hanno accelerato fino ai giorni nostri, provocate da guerre, discriminazioni, mancanza di coesistenza pacifica e di lavoro”.
Il card. Filoni, che ha vissuto per molti anni in Medio Oriente e nel 2014 è stato inviato in Iraq da Papa Francesco come suo rappresentante personale, si è soffermato sul fenomeno migratorio sottolineando che “le società europee non sono mai state un ‘unicum’. Non lo erano ieri, non lo sono oggi e non lo saranno domani. L’Europa è più simile a un contenitore…”. Nonostante le diversità, tre elementi hanno svolto un ruolo unificante in Europa: la religione, il concetto di diritto legato alla persona, la bellezza e l’arte.
“Il motivo profondo che ha portato ad un esodo di dimensioni bibliche delle popolazioni del Medio Oriente verso l’Europa è l’assenza della pace” ha evidenziato il cardinale, ribadendo che “ognuno ha diritto a vivere in pace, che rappresenta la più alta delle aspirazioni. Tutte le grandi emigrazioni hanno avuto inizio con la guerra”.

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ZENIT Staff

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