Santa Maria Odigitria: un riferimento per i siciliani a Roma

Monsignor Interguglielmi racconta la storia di una confraternita attiva da più di quattro secoli

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I lettori di ZENIT hanno cominciato a conoscere la realtà delle confraternite, sotto la guida di mons. Antonio Interguglielmi, direttore dell’Ufficio delle aggregazioni laicali del Vicariato di Roma.
Una delle più attive, a Roma, è la Confraternita Santa Maria Odigitria dei Siciliani che, il 6 febbraio scorso, primo sabato del mese, ha celebrato solennemente Sant’Agata, siciliana, patrona della città di Catania. Ha presieduto la celebrazione il card. Francesco Montenegro (foto), arcivescovo di Agrigento, che ha parlato della misericordia nella vocazione di Sant’Agata come testimone di Cristo.
La confraternita dei Siciliani è nata nel 1594, a Roma, al fine di assicurare ai pellegrini siciliani che arrivavano nella capitale, “una chiesa, un ospizio e un ospedale”.
È dedicata alla Madonna Odigitria, detta anche Madonna di Costantinopoli. Si è distinta sin dalle origini per il culto, in particolare la devozione alle sante siciliane Agata, Lucia, Rosalia e recentemente anche i beati  Giuseppe Puglisi e Pina Suriano; per la carità: ancora oggi sostiene una quarantina di laici ed ecclesiastici iscritti alle università pontificie di Roma, con borse di studio e per la cultura, in particolare con il Centro Studi A. M. Travia per lo studio della storia e della cultura di Sicilia, istituito grazie a una convenzione con la Facoltà Teologica di Sicilia, la quale, con finanziamenti dell’Arciconfraternita, gestisce la Cattedra di Storia del Cristianesimo che cura due collane: Storia e Cultura di SiciliaL’arte cristiana di Sicilia “Rosario La Duca”.
A colloquio con ZENIT monsignor Interguglielmi si è soffermato sulla realtà di queste confraternite isolane.
Cosa comporta essere membro di una confraternita, oggi?
Essere membro di una confraternita significa voler intraprendere un cammino di crescita spirituale e di servizio verso i fratelli più bisognosi. L’Arciconfraternita dei Siciliani di cui oggi parliamo cura la formazione con ritiri spirituali e incontri formativi. È vicina ai confratelli ammalati o incapaci di uscire. In caso di lutto non solo è presente per il conforto ai familiari e il suffragio per i defunti ma con due sepolcreti al cimitero. Anima dell’Arciconfraternita sono le Sorelle Francescane del Vangelo le quali curano le attività formative e liturgiche, l’evangelizzazione, la segreteria.
Quali sono gli impegni richiesti a un membro della confraternita?
Come in tutte le confraternite c’è un cammino spirituale, che porta poi al servizio verso gli altri, attraverso la peculiare opera di quella confraternita.
Chi può entrare nella confraternita dei Siciliani?
Quella dei Siciliani è riservata ai nati in Sicilia, o discendenti da siciliani, fino ai nonni.
Com’è cambiato nel tempo l’impegno della Confraternita in oltre 500 anni di vita?
L’ospitalità ai pellegrini – in questo caso ai siciliani di Roma – è sempre stata una delle attività principali delle Confraternite, si pensi alla Confraternita della SS. Trinità di San Filippo Neri, per alloggiare coloro che giungevano in pellegrinaggio a Roma. Questa attività continua ancora oggi, in particolare per alcune Confraternite che hanno sede nei luoghi di pellegrinaggio, come Roma o Santiago, anche attraverso l’opera di salvaguardia del patrimonio che esse possiedono, per metterlo a disposizione dei visitatori. Nel caso dell’Arciconfraternita dei Siciliani, l’attività di carità si svolge con i sussidi agli studenti siciliani dei seminari in Roma, nonché attraverso varie opere di carità verso i confratelli o persone bisognose.
Vorrei infine ricordare che per Statuto una particolare relazione lega i Confratelli alla Chiesa Ortodossa di Costantinopoli.
Nella bella Chiesa di Via del Tritone, sede dell’Arciconfratenita dei Siciliani di Roma, possiamo così ammirare la bella icona di Santa Maria Odigitria, oggetto di molta devozione e cura. L’icona che attualmente si venera sull’altare, è dono del Patriarca Ortodosso di Costantinopoli Demetrio, segno di questo legame con la Chiesa Ortodossa.
 

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Valentina Raffa

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