Tatic (padre), di questo titolo onorifico era stato insignito dai nativi chiapanechi del Messico mons. Samuel Ruiz García (1924-2011). Conosciuto anche come ‘El caminante’ ‘per quella sua indomita disponibilità alle scarpinate per raggiungere tutte e ciascuna delle persone che gli erano state affidate’.
Don Samuel è ancora oggi una delle figure più amate e rispettate della Chiesa messicana, per il suo strenuo impegno in difesa dei diritti dei popoli indigeni. Una figura a cui l’Editrice Missionaria Italiana ha dedicato un libro “Il vescovo del Chiapas. Vita di Samuel Ruiz detto Tatic”
La biografia del vescovo del Chiapas scritta da Alberto Vitali, sacerdote italiano che lo ha conosciuto da vicino, ne ripercorre la vita e l’impegno sociale, inquadrandoli nella tenace e per lungo tempo silenziosa resistenza degli indios del Chiapas fin dai tempi della conquista.
Figlio del Concilio Vaticano II e delle Conferenze di Medellín e Puebla, nel 1960 don Samuel succede idealmente a fra Bartolomé de la Casas alla guida della diocesi di San Cristóbal de las Casas, dove il 15 febbraio papa Francesco celebrerà la Santa Messa con le comunità indigene.
L’incontro del presule messicano con il mondo indigeno, come sottolinea Vitali, non avvenne tuttavia in modo repentino e folgorante. Fu piuttosto frutto di una lunga e maturata ‘conversione’, che tradusse la sua ‘opzione per i poveri’ in una cura pastorale intesa ‘non solamente come preoccupazione per i nativi, ma come incarnazione della nostra presenza nel loro mondo’, che guidasse ‘la nostra aspirazione ecclesiale di progredire verso il sorgere di una chiesa autoctona’, e a offrire concretamente sostegno economico e appoggio legale ai più poveri della terra.
Un impegno concreto che nel 1994 lo vide protagonista e mediatore dei negoziati tra il subcomandante Marcos, dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, e il governo messicano.
Il suo indomito impegno pastorale e sociale lo portò ad essere accusato di ‘vicinanza’ a certe idee politiche di sinistra, ma nemmeno tali accuse riuscirono a farlo desistere dal portare avanti la sua missione, e dalle quali, riporta Vitali, don Samuel si difese affermando che ‘occuparsi del 75% dei fedeli, distribuito nelle comunità rurali, senza disattendere il 25% urbanizzato, non mi sembra sia esclusivismo ma unificazione, come oggi si può vedere, perché finalmente tutti sono rappresentati’.
L’autore del libro Alberto Vitali è prete della diocesi di Milano. Dopo un decennio nella pastorale giovanile, dal 1999 ha rivestito diversi incarichi in Pax Christi Italia, di cui è stato consigliere nazionale; dal 2009 è segretario del Centro Studi Economico-Sociali per la Pace dello stesso movimento. È membro del Consiglio Internazionale del Sicsal, la rete internazionale dei Comitati Óscar Romero di solidarietà con i popoli dell’America Latina. Dal 2014 è responsabile dell’Ufficio per la pastorale dei migranti e Cappellano vicario della Cappellania generale dei migranti della diocesi di Milano. È autore di Óscar A. Romero. Pastore di agnelli e lupi (Paoline, 2010) e di Gesù, il messia della pace (Paoline, 2012).
Wikimedia Commons
“Il vescovo del Chiapas". Un libro su Samuel Ruiz, padre degli indios
Il nuovo volume di don Alberto Vitali racconta vita e opera del pastore, difensore dei diritti dei popoli indigeni messicani, chiamato ‘Tatic’