Virgen de Guadalupe - Mexico

Beata Vergine Maria di Guadalupe - Foto © CTV (Screenshot)

Francesco a Guadalupe: "Costruire il santuario della vita dove nessuno può essere lasciato fuori"

Nel santuario di “Nuestra Señora de Guadalupe”, il Papa ribadisce l’invito di Maria ad essere messaggeri per “costruire tanti nuovi santuari, accompagnare tante vite, asciugare tante lacrime”

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Nel tardo pomeriggio (oltre la mezzanotte ora italiana), Papa Francesco ha celebrato la Messa nel santuario “Nuestra Señora de Guadalupe”, il più grande santuario mariano al mondo dove viene venerata la Vergine di Guadalupe, Patrona del Messico, dei Paesi latinoamericani e delle Filippine.
Nel corso dell’omelia, il Santo Padre ha sottolineato che Maria ci invita a non lasciarci vincere dai dolori e dalle tristezze. Ha quindi ricordato le parole a Juanito, il piccolo indio attraverso cui la Vergine ha voluto visitare gli abitanti della terra d’America, nel Tepeyac, per servire questa grande Nazione: “Sii mio messaggero, sii mio inviato per costruire tanti nuovi santuari, accompagnare tante vite, asciugare tante lacrime”.
Tutti siamo chiamati ad essere infatti messaggeri – nel quartiere, nelle comunità, nelle parrocchie – per innalzare santuari “condividendo la gioia di sapere che non siamo soli, che Lei è con noi”, ha sottolineato il Pontefice.  Messaggeri – ha aggiunto – che danno da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, un posto ai bisognosi, vestono chi è nudo e visitano i malati. Messaggeri che soccorrono i prigionieri, perdonano chi ha fatto del male, consolano chi è triste, hanno pazienza con gli altri e, soprattutto, implorano e pregano il nostro Dio.
Ribadendo l’invito di Maria: “Vai a costruire il mio santuario, aiutami a risollevare la vita dei miei figli, tuoi fratelli”, Francesco ha poi spiegato nell’omelia che Maria è “la donna del sì”; un “sì che la mise in movimento per dare il meglio di sé, ponendosi in cammino incontro agli altri”.
Attraverso Juan Diego – ha detto il Pontefice – la Virgen si fece presente, nello stesso modo in cui continua a farsi presente a tutti noi, soprattutto a quelli che come lui sentono “di non valere nulla”. Il primo miracolo di Maria in quel dicembre del 1531 in cui apparse a Juanito, fu proprio quello di “risvegliare la speranza dei più piccoli, dei sofferenti, degli sfollati e degli emarginati, di tutti coloro che sentono di non avere un posto degno” in questa terra.
In quell’alba, “Juanito sperimenta nella sua vita che cos’è la speranza, che cos’è la misericordia di Dio”, ha rammentato il Papa. Maria invitò infatti il giovane a “sorvegliare, curare, custodire e favorire la costruzione del Santuario”. E l’indio rispose più volte di non essere la persona adatta, che Maria avrebbe dovuto scegliere altri perché non lui era istruito, letterato o appartenente al novero di coloro che avrebbero potuto farlo.
Ma la Madonna, “con la risolutezza che nasce dal cuore misericordioso del Padre”, gli rispose che invece proprio lui sarebbe stato il suo messaggero “per costruire il santuario della vita, quello dove nessuno può essere lasciato fuori”. Questo – ha rimarcato il Santo Padre – dimostra che “tutti siamo necessari, soprattutto quelli che normalmente non contano perché non sono ‘all’altezza delle circostanze’ o ‘non apportano il capitale necessario”.
“Il santuario di Dio – ha ribadito il Papa – è la vita dei suoi figli, in particolare dei giovani senza futuro esposti a una infinità di situazioni dolorose, a rischio, e quella degli anziani senza riconoscimento, dimenticati in tanti angoli”. Perciò bisogna guardare alla Vergine Maria, “a partire dai nostri dolori, dalle nostre paure, disperazioni, tristezze”.
È vero, sono tante le situazioni “che ci tolgono la forza, che ci fanno sentire che non c’è spazio per la speranza, per il cambiamento, per la trasformazione”, ha ammesso il Pontefice, ma Maria – ha assicurato – è la nostra Madre “che ci dà la certezza che le lacrime di coloro che soffrono non sono sterili”. Anzi esse, ha detto, “sono una preghiera silenziosa che sale fino al cielo e che in Maria trova sempre posto sotto il suo manto”.
“In Lei e con Lei – ha quindi concluso il Papa – Dio si fa fratello e compagno di strada, porta con noi le croci per non lasciarci schiacciare da nostri dolori”.

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Antonio Gaspari

Cascia (PG) Italia Studi universitari a Torino facoltà di Scienze Politiche. Nel 1998 Premio della Fondazione Vittoria Quarenghi con la motivazione di «Aver contribuito alla diffusione della cultura della vita». Il 16 novembre del 2006 ho ricevuto il premio internazionale “Padre Pio di Pietrelcina” per la “Indiscutibile professionalità e per la capacità discreta di fare cultura”. Il Messaggero, Il Foglio, Avvenire, Il Giornale del Popolo (Lugano), La Razon, Rai tre, Rai due, Tempi, Il Timone, Inside the Vatican, Si alla Vita, XXI Secolo Scienza e Tecnologia, Mondo e Missione, Sacerdos, Greenwatchnews. 1991 «L'imbroglio ecologico- non ci sono limiti allo sviluppo» (edizioni Vita Nuova) . 1992 «Il Buco d'ozono catastrofe o speculazione?» (edizioni Vita Nuova). 1993 «Il lato oscuro del movimento animalista» (edizioni Vita Nuova). 1998 «Los Judios, Pio XII Y la leyenda Negra» Pubblicato da Planeta in Spagna. 1999 «Nascosti in convento» (Ancora 1999). 1999 insieme a Roberto Irsuti il volume: «Troppo caldo o troppo freddo? - la favola del riscaldamento del pianeta» (21mo Secolo). 2000 “Da Malthus al razzismo verde. La vera storia del movimento per il controllo delle nascite” (21mo Secolo, Roma 2000). 2001 «Gli ebrei salvati da Pio XII» (Logos Press). 2002 ho pubblicato tre saggi nei volumi «Global Report- lo stato del pianeta tra preoccupazione etiche e miti ambientalisti» (21mo Secolo, Roma 2002). 2002 ho pubblicato un saggio nel nel Working Paper n.78 del Centro di Metodologia delle scienze sociali della LUISS (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli di Roma) «Scienza e leggenda, l’informazione scientifica snobbata dai media». 2003 insieme a VittorFranco Pisano il volume “Da Seattle all’ecoterrorismo” (21mo Secolo, Roma 2003). 2004 ho pubblicato insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti” (Edizioni Piemme). 2004 coautore con del libro “Emergenza demografia. Troppi? Pochi? O mal distribuiti?” (Rubbettino editore). 2004 coautore con altri del libro “Biotecnologie, i vantaggi per la salute e per l’ambiente” ((21mo Secolo, Roma 2004). 2006 insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti 2” (Edizioni Piemme). 2008 insieme a Riccardo Cascioli il libro “Che tempo farà… Falsi allarmismi e menzogne sul clima (Piemme). 2008, è stata pubblicata l’edizione giapponese de “Le bugie degli ambientalisti” edizioni Yosensha. 2009. insieme a Riccardo Cascioli “I padroni del Pianeta – le bugie degli ambientalisti su incremento demografico, sviluppo globale e risorse disponibili” (Piemme). 2010 insieme a Riccardo Cascioli, è stato pubblicato il volume “2012. Catastrofismo e fine dei tempi” (Piemme). 2011 Questo volume è stato pubblicato anche in Polonia con l’imprimatur della Curia Metropolitana di Cracovia per le e3dizioni WYDAWNICTTWO SW. Stanislawa BM.

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