Via Dolorosa / Pixabay CC0 - windhaven1077, Public Domain

Le sei tappe sante del tour quaresimale!

Siamo invitati a conformarci a Cristo, che dalla croce apre il regno dei cieli a chiunque si penta, anche se suo carnefice

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Se noi cristiani avvertissimo l’energia spirituale che si sprigiona nel tempo di quaresima, non esiteremmo a prendere parte alle sue sei tappe sante, portatrici da sempre di una forte conversione interiore. Partecipazione che ci condurrà a ben celebrare la Pasqua di morte e di resurrezione del nostro Signore. Un tour molto intenso per conquistare simbolicamente la “maglia rosa” del cambiamento e dare alla propria vita quel pizzico di sale in più, che rende gustoso ogni “piatto” della giornata. Non è facile! L’uomo spesso è abituato a guardare da tutt’altra direzione, ma nulla gli impedisce di potersi ricredere.
La linea di partenza è da sempre segnata dal mercoledì delle ceneri, appena trascorso. Il tracciato da seguire va dalla prima domenica di quaresima, fino al santo giorno delle Palme. Si  inizia con una auto-revisione interiore, per uscire dalle proprie abitudini e apatie quotidiane o dai modi arrugginiti di vivere la Parola. Bisogna soprattutto incominciare a fare ogni cosa per la Sua gloria e non solo per i nostri calcoli personali. Un avvio che da spazio ad un pensiero nuovo, per cambiare la nostra fede e non fermarsi così alla linea di partenza. Mons. Costantino di Bruno ci offre le coordinate da osservare:
“Per ogni tappa verranno date quattro verità essenziali, tratte  dalla Prima  e Seconda Lettura, dal Salmo e dal Vangelo, offerte ogni domenica alla nostra meditazione, riflessione, accoglienza. A tutti è chiesto l’impegno di percorrere la tappa indicata. Se nella settimana il percorso non verrà fatto, si può sempre iniziare con la tappa successiva. Ognuno sappia però che senza la tappa precedente, quella successiva è carente di verità essenziali per dare pienezza di perfezione alla sua vita. Per questo motivo è giusto che ci impegniamo con tutte le nostre forze, nello Spirito Santo, perché si cammini Parola per Parola, tappa per tappa, settimana per settimana. Con la grazia di Dio possiamo farcela. Ce la faremo di certo”.
Prima tappa. Un precorso indispensabile per cercare di superare in noi ciò che è da Dio e ciò che viene invece da Satana. Noi come Israele dobbiamo ricordare che tutta la nostra storia passata, presente e futura, è opera del nostro Dio. La fede in Lui, come ci indica il Salmo, deve tramutarsi in preghiera. Qualsiasi sventura pertanto, se ci riconosciamo nella sua Parola, non potrà alla fine che liberarci. San Paolo ci allerta: Lasciarsi fare da Dio o dal diavolo? Il male non esiterà ad assalire chiunque abbandoni il Signore.
Seconda tappa. La croce va assunta senza paura, perché è la sola via della vera vita. In questa verità si gioca il futuro dell’umanità intera. Oggi il demonio spinge la società a privarsi da ogni croce, tentando l’uomo per un mondo di plastica e di finto benessere.  La garanzia per il nostro futuro va cercata, come Abramo, in Dio e nella sua Parola. Solo così ciò che è dal nostro cuore si compirà. La certezza della risurrezione dovrà essere ogni giorno la nostra compagna fedele per vivere ogni croce, senza mai scappare.
Terza tappa. Noi tutti dobbiamo sapere che possiamo essere mediatori di Dio e della fede, oppure della falsità e del totale disinteresse. Il Padre cerca l’uomo come suo mediatore in ogni azione della giornata, così come fece con Mosè per liberare il suo popolo dalla schiavitù d’Egitto. La misericordia di Dio nella storia, richiama il Salmo, è frutto della mediazione dei suoi collaboratori. Religiosi; responsabili di governo e dell’economia; genitori ed ogni essere umano. La mediazione, come per l’albero infruttuoso nel vangelo, può salvare un fratello perduto e ristabilire ovunque la comunione sociale.
Quarta tappa. Senza il ministero profetico della Chiesa, in ogni suo figlio, Dio mai potrà riconciliarsi. Ognuno di noi deve accogliere questa grazia e migliorare i rapporti tra gli uomini nel mondo. Nel Signore tutto è possibile. Lui dona, come ha fatto con la terra per i discendenti di Abramo, ogni cosa che promette. Il Salmo rammenta che Dio salva da ogni angoscia e unisce ognuno. Il Padre, nel vangelo, si riconcilia con il figlio. Lo incontra. Lo perdona. Gli ridà la dignità. Fa festa. Sconfigge la grettezza dei farisei.
Quinta tappa. Il nostro futuro passa dalla forza del perdono e dalla volontà in Cristo di offrirci al Padre, come vero olocausto di espiazione per i peccati del mondo. Questa  è la strada, anche se oggi viene ignorata. Fare questo è rinnovarsi; cambiare il mondo correndo, come Paolo, verso la Parola che illumina ogni possibile opera terrena. A volte, il re Ciro di Babilonia insegna, basta un pensiero nuovo per liberare un intero popolo. Rimanendo in Cristo non saremo di ieri, ma di oggi, in cammino verso il futuro di Dio.
Sesta tappa. Essere capaci di non peccare anche se crocifissi dal peccato altrui. Gesù viene deriso, flagellato, umiliato, ma non pecca, neanche con il suo pensiero. Il Salmo fa emergere questa sofferenza cosmica, mentre Lui rimane saldo nella sua giustizia e nel suo amore. In questi giorni di quaresima San Paolo ci invita a conformarci a Cristo, che dalla croce apre il regno dei cieli a chiunque si penta, anche se suo carnefice. È una rivoluzione senza precedenti che l’uomo fa finta di non vedere, aprendo le porte ad un pressappochismo etico e sociale, in grado di snaturare l’evoluzione dell’Umanità.
“Se ci impegneremo sul serio”, scrive sempre mons. Di Bruno, “a compiere queste sei tappe, daremo alla nostra vita una grande elevazione spirituale. Tutto cambierà di noi, se in noi si rinnovano lo spirito, l’anima, il pensiero, il desiderio, la volontà”. È sufficiente che un solo pensiero abbandoni la fuliggine del passato e tutta la nostra vita può essere pronta a fare un passo in avanti, nella libertà più vera. Vale per la famiglia, le istituzioni, gli amici, la scuola, il lavoro, la quotidianità e per ogni cosa che l’uomo abbia intenzione di avviare e portare a compimento. Un motivo più che sufficiente per partecipare a questo tour quaresimale domenicale e vivere pienamente le sue sei tappe sante.
Chi volesse contattare l’autore può scrivere al seguente indirizzo email: egidiochiarella@gmail.com. Sito personale: www.egidiochiarella.it. Per seguire la sua rubrica su Tele Padre Pio: https://www.facebook.com/troppaterraepococielo

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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