Il Papa arriva a Cuba e abbraccia il suo "fratello" Kirill

Al via lo storico incontro tra i due leader religiosi nelll’aeroporto dell’Avana. Al termine la firma di una dichiarazione congiunta

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“Fratello, finalmente!”. “D’ora in poi le cose saranno più facili…”. “È chiaro che è volontà di Dio”. Si è aperto con questo sentito scambio di parole lo storico incontro tra Papa Francesco e il patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill. Un evento mai avvenuto nella storia della Chiesa e del mondo, che si è svolto oggi nell’aeroporto internazionale ‘Josè Martì’ dell’Avana, a Cuba. L’aereo Alitalia con a bordo il Pontefice è atterrato puntuale alle 20, dopo 12 ore di volo, recuperando i 40 minuti di ritardo di questa mattina.
“Oggi è un giorno di grazia. L’incontro con il Patriarca Kirill è un dono di Dio. Pregate per noi”, aveva scritto Francesco dal suo account Twitter @Pontifex. L’appuntamento con il patriarca arriva alla vigilia del Sinodo panortodosso che dopo più di mille anni si riunirà in giugno a Creta.
Ad accogliere Bergoglio – come nella visita apostolica dello scorso settembre – il presidente Raúl Castro, il nunzio apostolico a Cuba, l’arcivescovo Giorgio Lingua, e il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’Unità dei cristiani giunto all’Avana qualche giorno fa.
Il patriarca è invece arrivato ieri in serata nell’isola caraibica, accompagnato da un seguito di circa 100 persone tra giornalisti e membri del Patriarcato. Dopo Cuba, il primate della Chiesa ortodossa russa proseguirà la sua visita in America Latina facendo tappa in Brasile e Paraguay.
“L’unità si costruisce camminando insieme”, ha detto Francesco abbracciandolo calorosamente e baciandolo tre volte sulle guance. Kirill ha prontamente replicato: “Anche se le nostre difficoltà non si sono ancora appianate c’è la possibilità di incontrarci e questo è bello”. Sono state tante le difficoltà – ha aggiunto – negli ultimi dieci anni abbiamo cercato di superale e nonostante molte di queste difficoltà non siano scomparse, oggi abbiamo la possibilità di riempire il nostro cuore”.
Quindi l’incontro nella sala privata di circa tre ore, a porte chiuse. Al termine è stata firmata una dichiarazione congiunta, seguita da brevissime parole a braccio da parte dei due protagonisti di questo evento senza precedenti.
Significativo lo scambio di doni: Kirill ha regalato a Papa Francesco una copia della Madonna del Kazan, un’icona che Giovanni Paolo II restituì una quindicina di anni fa al predecessore di Kirill, Alessio II, chiedendo di poterla consegnare personalmente. Cosa che gli fu negata. Bergoglio ha risposto con due doni: un reliquario di San Cirillo ed un calice.
[S.C.]
 

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ZENIT Staff

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