“Il Venerdì Santo è il giorno in cui il male sembra vincere, in cui l’Innocente ha patito la morte in croce. Un giorno che sembra non tramonti mai nella Terra Santa che continua a vivere un tempo infinito di violenza. Se lo sguardo si allargasse a tutto il mondo, ugualmente non si riuscirebbe a dare ali alla speranza di un futuro sereno”.
Si apre con queste appassionate parole la lettera inviata dal prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, il card. Leonardo Sandri, ai Vescovi di tutto il mondo affinché sostengano la Colletta pro Terra Sancta. Colletta – scrive il porporato – che “riaccende in noi la necessità di questa speranza certa, di questo sguardo più profondo e più vero sul male che ci circonda, e guarda alla Terra Santa, l’Oriente della nostra redenzione”.
“Là sono le nostre radici, là il nostro cuore” sottolinea Sandri, ricordando che “siamo debitori verso coloro che di là sono partiti per portare la fede al mondo; debitori verso coloro che là sono rimasti nonostante i conflitti che sempre l’hanno martoriata, a testimoniare la fede, a curare le orme che – tracciate da Gesù – ci lasciano toccare con mano la verità del nostro credo”.
Questa Terra chiama quindi in causa “la nostra carità”, da sempre, ma oggi “con accresciuta urgenza”. Perché – spiega il prefetto – “ogni persona che là vive e opera, ha bisogno delle nostre preghiere e del nostro aiuto concreto, per essere sostenuta nell’impegno di lenire le ferite continuando con fiducia l’impegno di realizzare la giustizia e di operare per la pace”.
In particolare in quest’anno giubilare, siamo più che mai esortati “a dimostrare la nostra misericordia e vicinanza ai nostri fratelli del Medio-Oriente”, specie “rifugiati, sfollati, anziani, bambini, ammalati” che “hanno bisogno di noi”.
In questa terra d’Oriente, infatti, “si viene uccisi, si muore, si viene rapiti, si vive nell’angoscia per i propri cari, si soffre quando la famiglia viene smembrata dalle emigrazioni e dagli esodi. Si sperimenta il buio e la paura dell’abbandono, della solitudine e dell’incomprensione”, afferma il cardinale. E’ dunque un “tempo di prove e di sfide, tempo di martirio”, e tutto questo “si ripercuote sul dovere di aiutare, di far fronte alle emergenze, di ricostruire e di trovare spazi, di creare nuovi modi e luoghi di aggregazione, di assistenza”.
“La Terra Santa – prosegue Sandri – è luogo di dialogo, abitata da uomini che non smettono di sognare di costruire ponti, nella quale vivono comunità cristiane dove si proclama il vangelo della pace”. E’ una terra di “una normalità straordinaria”, ma anche di “ecumenismo del sangue”, secondo la nota espressione di Papa Francesco.
E proprio rammentando le parole del Pontefice il prefetto delle Chiese Orientali afferma: “Non possiamo restare indifferenti: Dio non è indifferente! A Dio importa dell’umanità, Dio non l’abbandona!”. “Ciò – esorta – si esprima nel tendere la mano per offrire generosamente il proprio contributo, e non aver timore di continuare i pellegrinaggi, ai Luoghi della nostra salvezza, ma anche cercando in essi di visitare le scuole e i centri assistenziali, luoghi del farsi prossimo dei cristiani locali, ascoltando le loro testimonianze”.
Dunque la Colletta per la Terra Santa ci richiama “ad un dovere ‘antico’, che la storia di questi ultimi anni ha reso ancora più urgente, ma ci procura la gioia di aiutare i nostri fratelli”.
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La Colletta – spiega una nota vaticana – è regolata da specifiche disposizioni pontificie che ne stabiliscono l’assegnazione alla Custodia Francescana per prima, la quale è incaricata del mantenimento dei Santuari sorti sui Luoghi Santi e delle strutture pastorali, educative, assistenziali, sanitarie e sociali, che consentono la vita delle parrocchie e dei più diversi organismi ecclesiali attorno ad essi, affinché comunità vive ed operanti ne siano la più evangelica salvaguardia.
Un contributo annuale è assegnato alla Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa per l’indispensabile impegno di coordinamento e promozione della presenza ecclesiale. Alle altre comunità ecclesiali cattoliche sia latine sia orientali delle varie tradizioni (Chiese patriarcali, metropolie, eparchie ed esarcati; diocesi latine e vicariati apostolici), come a numerose e benemerite famiglie religiose maschili e femminili sono assegnati contributi ordinari e straordinari per le stesse finalità.
I Territori che beneficiano sotto diverse forme ed entità di un sostegno proveniente dalla Colletta sono i seguenti: Gerusalemme, Palestina e Israele; Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia ed Eritrea, Turchia, Iran e Iraq. Tra i sussidi straordinari il contributo è destinato a istituzioni locali ecclesiastiche e civili, per progetti a sostegno dei bisogni locali, e a progetti abitativi che offrano a giovani nuclei familiari di rimanere in Terra Santa.
[S.C.]