Foto Paolo Cencioni

Emergenza salute: l’opportunità della “telemedicina”

Medici volontari a disposizione degli immigrati: se ne è discusso ieri alla Camera dei Deputati alla tavola rotonda promossa dalla ong Emergenza Sorrisi

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

La salute degli immigrati e dei profughi che approdano in Italia da zone di guerra è un tema caldo, soprattutto con lo sviluppo di nuovi virus tropicali quali “la febbre zika” e il divampare di focolai di scabbia, tubercolosi e malaria. A tutela della loro salute, ma anche della nostra, l’Ong Emergenza Sorrisi – Doctors for smiling Children, diretta da Fabio Massimo Abenavoli, in collaborazione con tante associazioni, fondazioni e organizzazioni mediche no profit, si è impegnata a fornire loro assistenza medica attraverso un sistema di tele-medicina definito “Emergenza medica on-line”.
Il progetto, presentato ieri alla Camera dei Deputati, si basa su un’applicazione scaricabile (da Apple Store e Play Sotre) per dispositivi di telefonia mobile e per computer, che consentirà di fornire consulenza medica a distanza, in tempo reale e nei casi più gravi, prenotare una visita gratuita con i medici specialisti volontari presso il centro ospedaliero più vicino.
Enti pubblici e associazioni che hanno aderito al progetto: le Asl territoriali, il cui sostegno è garantito dal Direttore generale delle ASL Rm4, dott. Giuseppe Quintavalle, che ha aderito con entusiasmo all’attività, ponendo l’accento sul servizio tempestivo già quotidianamente offerto dalle Asl, in sinergia con le prefetture nell’ambito dell’operazione “Mare Nostrum”. Anche il governo è favorevole proposta, come afferma l’on. Edoardo Patriarca, vice-presidente della commissione d’inchiesta sulle condizioni dei migranti e presidente dell’istituto italiano della Donazione, istituto che certifica la trasparenza dell’operato delle Onlus e Ong del terzo settore, garantendo la massima affidabilità alla Ong “Emergenza Sorrisi”.
Intervengono, inoltre, al convegno di presentazione presso la camera dei Deputati, da un lato, monsignor Giancarlo Perego, direttore generale di Migrantes, che con l’ausilio della chiesa, ormai da anni monitora la situazione dei minori e le loro condizioni di salute sia Foad Aodi, il presidente di Comai (la Comunità del mondo arabo in Italia), di Uniti per Unire  e Amsi (Associazione medici di origine straniera), che da anni è un attivista per la cooperazione tra mondo arabo e cattolico e fautore di attività mediche benefiche nei confronti dei più disagiati, sin dal 2000.
Racconta, inoltre, le tappe evolutive della telemedicina e l’importanza del suo utilizzo in un continente esteso e disagiato come l’Africa, il prof. Edoardo Berti Riboli, presidente dell’associazione Medici in Africa, referente diretto per le molte Onlus che operano in quel territorio.
In sinergia con questo progetto, ne è stato presentato un altro, a favore dell’istruzione e della riqualificazione occupazionale dei circa 200mila immigrati che nel 2015 sono sbarcati in Italia, presentato, dalla professoressa Maria Amata Garito, Rettore dell’Università telematica Uninettuno, che garantirà corsi di lingua gratuita e classi professionali, invece, a bassissimo costo, per il loro reinserimento sociale e lavorativo.
Ne è fautore, anche, Foad Aodi, che auspica al miglioramento delle condizioni di vita generali dei tanti rifugiati, così come lo è Emergenza Sorrisi e le altre associazioni mediche no-profit che sono coinvolte nell’alleviarne le condizioni di vita e di salute.
Su questo fronte, non è da trascurare, l’importanza del benessere psicologico, sia degli adulti, che dei minori, che spesso soffrono della sindrome da stress post-traumatico, avendo perso la casa e gli affetti. Anche gli psicologi e psichiatri offriranno le loro consulenze, attraverso questo nuovo servizio di telemedicina.  Tante voci, unite in unico coro per offrire speranza, sostegno e sollievo ai più disagiati e in questo modo sconfiggere il germe dell’intolleranza, tanto caro all’Isis.
 
 

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Rita Ricci

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione