Una serata di allegria e buona cucina quella che si è svolta ieri sera nel ristorante “Bella Carne”, noto locale situato in via del Portico d’Ottavia, nel cuore del Ghetto di Roma. L’occasione era la serata che la Comunità ebraica ha organizzato in collaborazione con il Gambero Rosso dal titolo ‘Kasher per una notte’, durante la quale è stato presentato il programma televisivo Kasher interamente dedicato alla cucina giudaico-romanesca.
Il format andrà in onda ogni mercoledì in prima serata alle 21.30 su Gambero Rosso Channel (canale 412 di Sky), e sarà condotto dalla chef Laura Ravaioli. Al programma hanno preso parte tanti personaggi della comunità, che hanno aperto le case e i ricordi per raccontare i segreti sulle loro tavole. Da pochi ingredienti, spesso poverissimi, gli ebrei di Roma hanno saputo creare infatti ricette straordinarie che si tramandano di generazione in generazione.
Kasher rivelerà dunque i segreti di sei grandi classici della cucina giudaico-romanesca, nata da una sapiente e saporosa fusione fra prodotti tipici della Capitale e il rispetto delle regole del mangiare ebraico. Ravaioli li interpreterà a suo modo, sempre rispettando i valori della ‘kasherut’. “Girando il programma – ha spiegato ieri – siamo tornati indietro nel tempo: con gli occhi della fantasia abbiamo rivisto un mondo che non c’è più e che sopravvive nella cucina”.
Un assaggio, in tutti i sensi, di questo patrimonio culinario lo hanno potuto avere i circa cento ospiti della serata di ieri, tra croccanti carciofi alla giudia, carne secca, tortini di alici e indivia romana, stracotto di manzo ebraico servito con polenta, accompagnati da prestigiosi vini bianchi e rossi.
“Si vive per mangiare o si mangia per vivere? Parlare di cibo è quasi obbligatorio, qualunque sia l’origine religiosa”, ha detto il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, dando il via alla serata. Il rabbino introdurrà ogni puntata di Kasher in modo da raccontare questo affascinante mondo di valori – e non solo divieti – e rendere ancora più comprensibile il racconto di una tradizione culinaria che ha saputo conservare le proprie radici pur adattandosi alle culture gastronomiche locali e ai prodotti dei paesi ospiti.
[A cura di Salvatore Cernuzio]