“Prof ma lei che ha più esperienza di me sulla vita mi può spiegare una cosa?!?? Perché quando pensiamo di essere arrivati a qualcosa poi cambia sempre tutto… cioè ogni volta che ci si convince di aver raggiunto un traguardo poi non è così?!?!?”.
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Caro Gianluca, sei in buona compagnia: anche Linus ha i tuoi stessi dubbi. In una vignetta dice: “Quando pensi di avere tutte le risposte, la vita ti cambia tutte le domande”.
E pure John Lennon ha scritto: “La vita é quello che ti succede mentre sei impegnato a fare altri programmi” (“Life is what happens to you while you’re busy making other plans”, da Beautiful Boy, settimo brano dell’album Double Fantasy). Pensa che la canzone fu scritta nell’estate 1980, pubblicata il 17 novembre, e Lennon fu ucciso tre settimane dopo, l’8 dicembre.
Ci sarebbe da arrendersi in partenza, quindi, riguardo ad ogni tentativo di risposta. Sembrerebbe proprio che le nostre strade portino più ad un destino che non ad una destinazione.
Invece, ogni volta che mi è capitato di ritrovarmi ad est invece che ad ovest, ho caparbiamente cercato di non arrendermi all’idea di essere vittima di un destino cieco, sballottata qua e là, ora dalla fortuna, ora dalla sfortuna. Piuttosto mi sono convinta che il nostro percorso sulla terra ha un grande e nobile obiettivo: farci crescere tutti, spiritualmente.
Ogni avvenimento ha un perché, ogni caduta è un’occasione per imparare a rialzarsi e ogni vento contrario è una spinta per volare ancora più in alto. Potremmo dire che la vita è, per il 10% ciò che ci accade e, per il 90% come reagiamo.
Ma io ci ho messo un sacco di anni per capirlo. È stato faticoso alzare lo sguardo “nonostante tutto” e concentrarmi sulle stelle invece che sui miei piedi. Che lotta quotidiana!
Da una parte ho sognato, progettato e fatto; dall’altra mi sono scoraggiata, mi sono arresa e mi sono fermata. Tra questi due estremi, ho pianto, ho tirato sospiri di sollievo, ho osato, ho fatto cambiamenti, mi sono assuefatta, ho avuto paura, ho avuto coraggio…
E se ho imparato qualcosa, è stato proprio quando il buio sovrabbondava e l’autocommiserazione stava per trovare strada facile nel mio animo. In quei giorni la disperazione era lì lì per strabordare. Ma è stato allora che, con tutte le mie forze, mi sono concentrata sulla Luce per gettare l’ombra alle mie spalle.
È per questo che oggi, quando mi sento mancare la terra sotto i piedi o quando mi sfugge quel controllo sulla mia vita che istintivamente vorrei, mi isolo da tutto e da tutti e guardo il Cielo. Lo guardo con gli occhi (per questo mi incanto e fotografo in continuazione il cielo) e lo scruto con l’anima (per questo ho libri di spiritualità in ogni dove).
Caro Gianluca, non so dirti il “perché” delle tante sorprese (belle e brutte) della vita, ma so che c’è una legge generale nell’universo che vuole insegnarci a ballare sotto la pioggia, togliendoci la paura dei tuoni e dei fulmini. E ogni nuova danza che impariamo, è come nascere di nuovo.
Un proverbio cinese dice che “quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento”. Ecco: guardare il Cielo ci aiuta a costruire mulini a vento. Senti di essere destinato a diventare figlio della Luce.
La metamorfosi può avvenire mentre curi la bellezza dell’aiuola sotto casa o mentre mandi un confortante sms, quando osservi l’ostacolo come un’opportunità o quando ti freni dal giudicare qualcuno… ma, soprattutto, avviene nel momento in cui la vita ti cambia la direzione e tu riesci a non arrabbiarti con lei.
Per non arrabbiarti con la vita, te la devi sentire amica, complice, amante e viva. Per non arrabbiarmi con la vita, l’ho dovuta guardare da un altro punto di vista: quello di Dio. Piano piano, leggendo la Bibbia e conoscendo l’esperienza di grandi persone e coraggiosi santi, ho tirato un grande sospiro di sollievo: Dio c’è e guida la mia vita.
I nostri traguardi lui li vede, ne varca con noi il nastro d’arrivo e, subito dopo, ci incoraggia verso un’altra vittoria per dimostrarci fino a che punto siamo figli della Luce. Non esiste il pensionamento nella palestra della vita. Tutto è un incontro tra la sua volontà ed il nostro libero arbitrio: è su quel terreno che nascono crescite spirituali.
Ed anche dovessimo sbagliare…che importa? Bossuet diceva che: “Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini”. Come fa non so, ma apre vie insperate e raddrizza sentieri tortuosi. Qui si entra nel mondo della fede.
Fidati di Dio, qualsiasi cosa succeda. Dio è sulla tua stessa barca: “Keep calm and… vivi”
“La mente dell’uomo pensa molto alla sua via, ma il Signore dirige i suoi passi” (Pr 16,9).
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[Fonte: www.intemirifugio.it]
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“Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini"
C’è una legge generale nell’universo che vuole insegnarci a ballare sotto la pioggia, togliendoci la paura dei tuoni e dei fulmini