In occasione della conclusione dell’Anno della Vita Consacrata, l’Ordine di Sant’Agostino ha riunito a Roma i vescovi provenienti dall’Ordine e che ora servono la Chiesa come pastori in America Latina, Africa ed Europa. “Nell’ambito dell’Anno dedicato alla Vita consacrata abbiamo organizzato più incontri fra cui ricordo quello dedicati ai giovani che abbracciano la vita religiosa e quello riservato alle religiose. Non poteva mancare questo dedicato ai pastori delle Chiese locali che provengono dal nostro Ordine” spiega padre Joseph L. Farrell, OSA, vicario generale dell’Ordine di Sant’Agostino.
Il padre fondatore dell’Ordine, Sant’Agostino, è stato chiamato all’episcopato nel 395 e ha vissuto la pienezza del sacerdozio così come ora vivono questi pastori che sono usciti dall’Ordine in obbedienza alla missione evangelizzatrice della Chiesa e per servire la Chiesa. “Ricordo le parole di Sant’Agostino del Sermone 340: “per voi sono vescovo, con voi sono cristiano”. I “nostri” vescovi portano questo con sé nel loro impegno fra i fedeli che sono stati chiamati a servire” spiega Padre Farrell che di questo incontro sottolinea la condivisione delle esperienze pastorali e l’ascolto reciproco fra quanti sono nell’Ordine e quanti, i vescovi, ne sono usciti per servire da pastori la Chiesa. “E’ anche occasione per far comprendere ai vescovi provenienti dall’Ordine che sono pur sempre nostri confratelli anche se ora svolgono un servizio pastorale esterno all’Ordine” aggiunge Padre Franz Klein, OSA, consigliere dell’Ordine.
I vescovi presenti sono: Prospero Card. Grech; Mons. Mariano Moreno Garcia (Argentina); Mons. Alberto Bochatey (Argentina); Mons. Daniel Turley (Perù); Mons. Robert Prevost (Perù); Mons. Manuel Ochogavia Barahon (Panama); Mons. Michael Campbell (Regno Unito); Mons. John Niyiring (Nigeria); Mons. Donatus Ogun (Nigeria); Mons. Giovanni Scanavino (Italia); Mons. Domenico Berni Leonardi (Perù); Mons. José Domingo Ulloa (Panama); Mons. Julian Garcia Centeno (Perù).
Mons. Alberto Germán Bochatey, argentino, vescovo ausiliare di La Plata e titolare di Monte di Mauritania, spiega: “Noi abbiamo ricevuto questo dono speciale, diventare vescovi. Ma lo siamo diventati anche in forza della nostra appartenenza all’Ordine di Sant’Agostino quindi prima ancora di essere chiamati vescovi agostiniani dovremmo essere chiamati “agostiniani vescovi”. Papa Francesco ci insegna che siamo Chiesa in uscita e in un certo senso anche noi siamo vescovi “in uscita”, cioè in uscita dall’Ordine. Ecco perché durante l’incontro verranno affrontate le sfide attuali alla Chiesa: famiglia, giustizia, pace, cultura, missione. La Chiesa ci ha chiamato a servirla nelle strade del mondo”. L’incontro servirà a sottolineare il duplice rapporto fra Chiesa e Ordine, alla luce della figura di Sant’Agostino che è Padre fondatore e vescovo nel 395. “Tutti noi vescovi agostiniani abbiamo in testa questa duplice valenza” conclude mons. Bochatey. “Non passa giorno che, nella preghiera o nella quotidianità, non mi torni in mente questa consonanza con il nostro fondatore che fu anche vescovo. La cosa mi emoziona profondamente”.
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Agostiniani e vescovi: un duplice dono al servizio della Chiesa
L’Ordine di Sant’Agostino per la prima volta riunisce i vescovi provenienti dalle sue fila in occasione della chiusura dell’Anno dedicato alla Vita Consacrata