Secondo il leader anglicano di Roma, papa Francesco sta incentivando l’ecumenismo giorno dopo giorno. Lo afferma in un’intervista concessa a Zenit, l’arcivescovo David Moxon, direttore del Centro Anglicano di Roma, nonché rappresentante dell’arcivescovo di Canterbury presso la Santa Sede.
Oltre a soffermarsi su come il Papa sta facendo progredire le relazioni interconfessionali, Moxon osserva come il pontefice argentino stia rendendo l’ecumenismo accattivante ed attraente, rendendo più profonde ed accessibili le relazioni più strette tra tutti i cristiani.
L’arcivescovo ha parlato anche dei punti in comune più significativi tra cattolici e anglicani e del lavoro che è stato fatto per colmare il divario.
L’alto prelato anglicano ha infine espresso le sue speranze di migliorare le relazioni tra cattolici e anglicani, come pure tra tutti i cristiani.
Abbiamo appena concluso la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani. Perché è importante pregare per l’unità dei cristiani?
Perché in questo modo ci avviciniamo a Cristo nell’atto di pregare. Se Cristo è al centro di tutti i nostri pensieri e preghiere, al centro della stanza dove noi preghiamo, allora, naturalmente, ci troviamo più vicini gli uni agli altri in questo processo.
In che modo, papa Francesco sta facendo progredire i rapporti ecumenici?
In tutti i modi possibili. Ha iniziato a incentivare molte delle speranze e delle idee dell’enciclica ecumenica Ut unum sint. Inoltre, per il suo stesso temperamento estroverso e per il suo genuino amore per le altre chiese e comunità ecclesiali, il Papa sta rendendo accattivante ed attraente tutto ciò che è “ecumenico”. Nel profondo del suo cuore, pare esserci sempre posto per gli altri, in questo senso, e questa cosa è evidente.
Quali sono le sue speranze in merito a un miglioramento delle relazioni tra cattolicesimo e anglicani?
Spero che ci riavvicineremo in termini di missione cristiana in giustizia e sviluppo: penso al contrasto alla moderna schiavitù e al traffico di esseri umani, dove possiamo essere parecchio d’accordo, o sui temi del cambiamento climatico, in cui le nostre dichiarazioni sono assai simili o, ancora, ai nostri legami con reti come la Caritas e l’Alleanza anglicana. C’è poi il lavoro teologico, grazie al quale abbiamo identificato circa l’80% di base dottrinale in comune. La commissione internazionale catto-anglicana sta lavorando alacremente per colmare il divario tra noi, per quanto riguarda le restanti aree dogmatiche. In questo campo ci sono sfide enormi da affrontare ma crediamo nella potenza dello Spirito Santo per poterle superare nei modi e nei tempi dello Spirito. Crediamo che ci sia molto di più in ciò che può metterci d’accordo, pur riconoscendo alcune lacune fondamentali che rimangono. Quanto più noi pregheremo insieme per questo, tanto più nasceranno queste opportunità.
E tra i cattolici e tutti i cristiani?
Il Papa sta rendendo questo legame molto più profondo e più accessibile grazie alla sua spiritualità, alla sua personalità e alla sua generosità di approccio, utilizzando una chiara base di Vangelo per motivare e capire ogni opportunità che possa determinare relazioni più strette, in parole e opere.
Durante l’Udienza Generale della scorsa settimana, papa Francesco ha detto che tutti i cristiani sono titolari della comune missione di trasmettere la misericordia di Dio agli altri, specialmente i poveri e gli abbandonati. In che modo ritiene che tutti i cristiani possano e debbano collaborare a questo proposito?
Dobbiamo accettare il fatto che nessuno di noi ha ottenuto tutto insieme, ma insieme ognuno di noi può condividere tutto. Questo significa che dobbiamo chiederci come possiamo condividere informazioni, risorse e persone nelle grandi sfide che dobbiamo affrontare. Se si prendono tutte le questioni connesse alla povertà e all’abbandono, è evidente che rischiamo di essere individualmente sopraffatti dall’enormità del problema, e che c’è bisogno di tutti noi per unire le forze dove sia possibile. Ciò significa che le reti ecumeniche e interreligiose dovranno collaborare molto più di quanto facciamo ora.
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“Papa Francesco sta incentivando in tutti i modi le relazioni ecumeniche”
Il rappresentante anglicano a Roma, David Moxon, riflette sui progressi nei rapporti tra le chiese