Children

Pixabay

Nuovo naufragio nell'Egeo: 24 vittime, 18 sono bambini

Intanto la Svezia annuncia che espellerà 80mila profughi arrivati nel 2015; mentre un piano dell’Olanda si propone di rimandare in Turchia i migranti dalla Grecia

Share this Entry

Ancora una tragedia. Ancora bambini. Sono almeno 18 i corpi dei minori recuperati oggi nell’Egeo, dopo il naufragio di un barcone davanti all’isola greca di Samo. In totale sono 24 le vittime accertate nell’incidente, avvenuto prima dell’alba, di un’imbarcazione al largo dell’isola greca di Samo. Non si conosce il numero preciso degli occupanti. Sono invece una decina le persone tratte in salvo.
Mentre il mare continua a inghiottire vite umane, tuttavia, in Europa si si moltiplicano gli atteggiamenti di chiusura di fronte al flusso migratorio. L’ultima la Svezia che ha deciso di espellere fino a 80 mila richiedenti asilo ai quali è stata respinta la domanda. Si tratta di migranti arrivati nel Paese nell’arco del 2015, circa 163mila in totale secondo gli ultimi dati.
L’annuncio è stato dato dal ministro degli Interni Anders Ygeman citato dalla Bbc. Il ministro delle Finanze Dagens ha invece dichiarato: “Stiamo parlando di circa 60.000 persone, ma possono arrivare fino a 80.000”, aggiungendo che il governo ha chiesto alla polizia e all’Ufficio della migrazione di avviare le operazioni per il rimpatrio che avverranno – nell’arco di alcuni anni – attraverso voli charter noleggiati appositamente. Tra gli espulsi potrebbero esservi anche iracheni o afghani, e quindi con diritto a ricevere protezione internazionale, che tuttavia potrebbero essere cacciati in virtù del regolamento di Dublino.
Da parte sua, anche la Gran Bretagna ha annunciato, per bocca del ministro degli Interni, che intende accogliere bambini non accompagnati dalla Siria e da altre zone di conflitto, ma non quelli già fuggiti in Europa. Il ministero lavorerà con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) per identificare “casi eccezionali” di bambini in Siria e nei paesi vicini che necessitino di asilo. Ancora l’Olanda ha avanzato una proposta per rimpatriare in Turchia con i treni i migranti e rifugiati arrivati via mare in territorio greco. Secondo il piano olandese, l’Ue propone ad Ankara di accogliere un massimo di 250mila richiedenti asilo che si trovano già ogni anno (oltre 850mila solo nel 2015) in Turchia, definita dall’Onu come “paese sicuro”.
 

Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione