Luce

Pixabay CC0 - gittajahn24, Public Domain

Conosco Chi ho scelto

Solo Dio mi paga profumatamente col centuplo in questa vita, ma soprattutto mi riempie il cuore di serenità e gioia

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Rivedere e risanare i propri rapporti con Dio può diventare per ogni vocazione un segnale forte per una luminosa e gioiosa speranza.
In tutte le attività che intraprendeva, Silvio, sotto il peso della fatica si chiedeva se ne valesse la pena. La spinta a continuare la riceveva dalla consistenza della busta paga.
Già grande sentì la vocazione al convento dove la regola gli chiedeva momenti e incombenze abbastanza gravosi. Anche in convento naturalmente  “sbuffava”, per cui il responsabile della sua vita religiosa, giudicò necessario, anzi urgente un momento serio e delicato di verifica.
Gli propose un periodo in cui ripensare la sua vocazione e il motivo per cui era entrato in convento. Gli chiese di meditare le parole di Gesù riguardo ai superiori: “Chi ascolta voi ascolta me”, parole rese ancor più esplicite nella regola: “il religioso sappia che obbedendo ai suoi superiori, obbedisce a Dio” e di viverle di conseguenza.  
Da questo periodo di riesame di vita e di vocazione cristiana, il giovane uscì perfettamente convinto, direi gioiosamente convertito.
Non ho più motivo di sbuffare – confidava – perché ora so perfettamente Chi ho scelto. Io ho scelto e riscelto Dio come mio datore di lavoro. Lui solo mi paga profumatamente col centuplo in questa vita, ma soprattutto mi riempie il cuore di pace, gioia e serenità da riversare per giustizia sugli altri.
Ciao da p. Andrea
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Andrea Panont

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