I miliziani sono entrati nell’albergo sparando; hanno anche sequestrato diverse persone. Poi l’attacco al bar. Immediata la risposta delle forze dell’ordine: alle prime ore della notte è scattato il blitz che ha portato alla liberazione di 63 ostaggi, 33 dei quali feriti, fra cui il ministro del lavoro del Burkina, Sawadogo.
Le forze speciali poi entrate all’interno dello “Splendid” per perquisire una dopo l’altra le camere, alla ricerca di eventuali terroristi e ostaggi. Alle operazioni partecipano – oltre alle unità militari burkinabesi – una trentina di uomini delle forze speciali francesi e anche agenti dei servizi di intelligence americani.
Il ministro dell’Interno, Simon Compaoré, ha parlato di un gruppo di 15 persone armate (tra cui anche una donna), tre delle quali sono state uccise. Si tratta di “un arabo e due africani”. Si teme che gli altri jihadisti siano riusciti a rifugiarsi in un altro albergo, l'”Ybi”, anch’esso vicino al caffè-ristorante “Le Cappuccino”. I poliziotti lo stanno ora perquisendo. Intanto, un contingente dell’esercito francese distaccato nel vicino Mali si sta già dirigendo verso Ouagadougou per aumentare la presenza militare nel Paese.
Fino a ieri la situazione appariva serena, ha aggiunto monsignor Debernardi: “Tutto era andato per il meglio. Il sindaco del villaggio di Gorom Gorom ci aveva manifestato la sua gratitudine per essere venuti, nonostante la zona fosse indicata come pericolosa in realtà qui musulmani e cristiani convivono pacificamente. Sono gli estremisti islamici provenienti da altri paesi che vogliono destabilizzare l’area”.