Sud Sudan: 30mila persone rischiano di morire di fame

Appello affinché i belligeranti facciano passare gli aiuti umanitari per evitare una catastrofe

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C’è un concreto rischio di carestia in Sud Sudan, che coinvolge circa 30mila persone. Lo denuncia la Commissione internazionale garante degli accordi di pace in Sud Sudan, in base ad una stima dell’Onu resa nota nelle scorse settimane.
“Soltanto una parte del cibo necessario per l’emergenza è stato portato nelle zone di conflitto, proprio per le restrizioni imposte ai convogli di aiuti e in ragione dell’insicurezza”, ha detto l’ex presidente del Botswana, Festus Mogae, capo della Commissione di sorveglianza e valutazione (Jmec) degli accordi, siglati ad agosto, tra il presidente sudsudanese Salva Kiir Mayardit e il suo ex vice Rijek Machar, leader dei ribelli, con cui è in guerra dal dicembre 2013.
Zona particolarmente colpita dal conflitto è quella dove si trova gran parte dei giacimenti petroliferi sudsudanesi. È stato possibile nei mesi scorsi distribuire alcuni aiuti, ma la situazione è ben presto tornata a precipitare. Lo ha confermato Mogae, di qui l’appello dell’ex presidente del Botswana ai capi militari dei due schieramenti affinché si impegnino per realizzare “una cooperazione totale e incondizionata con le agenzie umanitarie, prima che sia troppo tardi”.

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ZENIT Staff

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