Fervono i preparativi per la celebrazione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, mentre il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha elogiato la Fondazione Migrantes per l’impegno profuso.
La Croce di Lampedusa e le ostie realizzate dai detenuti del carcere milanese di Opera sono alcune delle particolarità della solenne messa, che sarà celebrata domenica prossima, 17 gennaio, alle 13, nella basilica di San Pietro, in occasione della 102° Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato, sul tema Migranti e rifugiati ci interpellano. La risposta del Vangelo della misericordia.
Il direttore generale della Fondazione Migrantes, monsignor Giancarlo Perego, ha annunciato la presenza di oltre 5000 migranti che, dopo aver assistito all’Angelus di papa Francesco, effettueranno il passaggio della Porta Santa, per poi partecipare alla celebrazione eucaristica in basilica, presieduta dal cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale dei Migranti e dei Rifugiati.
“Sotto lo sguardo e la protezione della Croce di Lampedusa, i migranti affideranno a Dio, ricco di misericordia, il cammino e le sofferenze di tanti fratelli e sorelle rifugiati in fuga da guerre e disastri ambientali”, ha sottolineato monsignor Perego.
I tre detenuti che realizzeranno le ostie, stanno scontando la pena nel carcere di Opera per omicidio; nella detenzione, stanno compiendo un percorso di recupero e redenzione, affiancati dai cappellani del carcere.
L’iniziativa è stata voluta dalla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti onlus, il cui fondatore, Arnoldo Mosca Mondadori, ha spiegato: “Le ostie, che nascono da mani che hanno ucciso e che verranno consacrato a San Pietro, testimoniano che il bisogno di essere salvato dall’amore di Cristo è per ogni uomo e non soltanto per chi sta scontando una pena in carcere e che, spesso, ha già ritrovato una profonda consapevolezza degli errori commessi”.
La Croce di Lampedusa nasce anch’essa da un’idea della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti ed è realizzata con le assi di legno provenienti dai barconi su cui hanno viaggiato i migranti, benedetta da papa Francesco il 9 aprile 2014, giorno a partire dal quale, ha girato l’Italia grazie a una “staffetta spirituale”, guidata da volontari, che unisce parrocchie, monasteri, carceri ed ospedali.
Intervenendo stamattina in conferenza stampa alla Radio Vaticana, monsignor Guerino Di Tora, vescovo ausiliare di Roma e presidente della Conferenza Episcopale per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes, ha sottolineato il contesto di “misericordia” in cui cade la Giornata Mondiale del Rifugiato.
Il tema della Giornata, ha aggiunto il presule, dimostra come l’esperienza cristiana venga vista “come un cammino, non quindi una staticità, una visione di comunione dinamica”.
Il fenomeno migratorio è qualcosa che “scuote le coscienze” e fa vincere l’“indifferenza”, che diventa “complicità nel dramma di chi fugge dalla morte, dalla miseria, dalla guerra e, concretamente, porta a cercare, scoprire, inventare vie nuove di misericordia corporale e spirituale”, ha affermato Di Tora.
Il presidente della Conferenza Episcopale per le Migrazioni si è poi soffermato sulla necessità di una “corretta informazione” che prevenga “ingiustificate paure e speculazione” sulla pelle dei migranti.
La Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato si celebrerà in tutte le 27mila parrocchie d’Italia, con una particolare enfasi nel Lazio, regione che accoglie il maggior numero di immigrati: oltre 600mila, di cui 500mila soltanto a Roma. Al tempo stesso, provengono dal Lazio oltre 400mila italiani emigrati all’estero.
8000 sono i richiedenti asilo e i rifugiati accolti nei CARA, nei Centri di accoglienza straordinaria e negli SPRAR del Lazio: si tratta dell’8% degli oltre 100.000 accolti in tutta Italia. A Roma, poi, sono presenti anche il maggior numero di comunità cattoliche di immigrati, per un totale di 55.
“Vivo apprezzamento” per l’impegno della Fondazione Migrantes in occasione della Giornata Mondiale è giunto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“La costante opera di sensibilizzazione nei confronti di quanti fuggono da guerre, persecuzioni, miseria e migrazioni forzate, è ancora più significativa in un contesto di mobilità umana imposta senza precedenti in epoca moderna”, ha aggiunto il capo dello Stato nel suo telegramma.
“Il coerente impegno di Migrantes si è rivelato, negli anni, essenziale per accrescere le ragioni del dialogo e la capacità di convivere nelle diversità, presupposto indispensabile per assicurare, in ogni area del mondo, pace solidarietà e rispetto della dignità umana”, ha poi concluso Mattarella.
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L’accoglienza dei rifugiati: un’opera di misericordia corporale e spirituale
Apprezzamento di Mattarella per l’impegno profuso dalla Fondazione Migrantes in occasione della 102° Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato